La Carica dei Ceratopsidi

 

di Diego Sala


PaleoArt Diego Sala - Foto Nando Musmarra


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Rubeosaurus - PaleoArt Diego Sala ©



Tra i vari gruppi di dinosauri, i ceratopsidi sono quelli che mi hanno affascinato maggiormente fin dall'infanzia. Le grandi corna, il collare osseo, il becco da pappagallo, ma soprattutto quella forma generale del corpo che dà una sensazione di forza e tranquillità. Insomma, il prototipo perfetto dell'erbivoro (e quindi un "buono") ma corazzato (un "duro" che sa difendersi).
La prima volta che un uomo mise mano su un fossile di ceratopside fu nel 1887: a quell'epoca era in corso una vera e propria "caccia alle ossa" nelle grandi pianure americane ad opera di due paleontologi, Edward Drinker Cope e Othniel Charles Marsh, che nel giro di pochi anni scoprirono e descrissero una moltitudine di dinosauri "classici", come Allosaurus, Apatosaurus, Diplodocus, Stegosaurus e Coelophysis. Quando Marsh si ritrovò tra le mani un lungo corno leggermente ricurvo, non seppe che pesci pigliare e lo ascrisse a una specie estinta di bisonte. Come biasimarlo? Un corno di dimensioni enormi non era certo quello che si aspettava di trovare, abituato com'era a ricostruire i giganti del Mesozoico sulla base di enormi vertebre e femori giganti. La questione venne risolta pochi anni dopo, con la scoperta di crani completi di un rettile che poco aveva di "rettiliano": Triceratops, la "faccia con tre corna". Alcuni anni dopo venne il turno di un altro colosso, Torosaurus, e nel giro di pochi decenni furono descritti tutti i dinosauri cornuti più famosi, che ancora oggi troneggiano sulle copertine dei libri per ragazzi: Styracosaurus, Monoclonius, Centrosaurus, Pentaceratops, Anchiceratops, Chasmosaurus, Arrhinoceratops, ognuno con una disposizione diversa delle corna e del collare osseo. Tutti provenienti dal Nordamerica. Intanto, in Mongolia, venivano alla luce gli antenati dei "rinoceronti del Cretaceo", Psittacosaurus e Protoceratops.

Mortalita' di massa Ceratopsidi
Centrosaurus bonebed (Quarry 143) - Dinosaur Provincial Park, Alberta, Canada. Nell'illustrazione di Michael W. Skrepnick è rappresentata l'orda di Centrosaurus che annegò nel fiume offrendo a teropodi come l'Albertosaurus l'occasione di banchettare per molti giorni...


E poi più nulla. Per molti decenni, dopo la descrizione del bizzarro Pachyrhinosaurus (1950), senza corna ma con un grosso "bozzo" sopra il muso, non furono più fatti studi scientifici riguardo ai dinosauri cornuti. Nessuna nuova scoperta rilevante. E' vero che verso la metà del secolo scorso vi fu un effettivo calo di interesse per i dinosauri in generale da parte del mondo scientifico, ma negli anni '60 e '70, quando infuriavano le polemiche sui "nuovi dinosauri" (agili, veloci e a sangue caldo), dei ceratopsidi non vi era nessuna traccia. La paleontologia si era dimenticata di loro. Qualche timido accenno di risveglio avvenne nel corso degli anni '80, con l'arrivo del piccolo Avaceratops, ma poco altro. Solo negli anni '90, con la descrizione di Einiosaurus e Achelousaurus, ci si rese conto che il mondo dei ceratopsidi poteva ancora riservare sorprese. E queste puntualmente arrivarono con il nuovo millennio: ecco Albertaceratops, Eotriceratops e nuove specie di Centrosaurus, Chasmosaurus e Pachyrhinosaurus. Senza contare le ridescrizioni di fossili già noti, come Agujaceratops e Nedoceratops. Ma tutto ciò non è nulla in confronto di quello che è avvenuto quest'anno.

Sinoceratops
Sinoceratops - PaleoArt Diego Sala ©



Da qualche tempo si rumoreggiava che qualcosa stesse bollendo in pentola, e in giro per la rete si poteva incappare in ricostruzioni di ceratopsidi mai visti prima. Poi, ecco le prime vere avvisaglie: maggio 2010, fossili dall'Ungheria testimoniano la presenza di dinosauri cornuti in Europa. Mai, prima di allora, erano stati ritrovati ceratopsi nel Vecchio Continente. Il nuovo genere, Ajkaceratops, non è un vero ceratopside ma un leptoceratopside, ovvero una forma più piccola e senza corna. Quanto basta, comunque, a far andare in deliquio i fans dei rinoceronti dinosauriani in tutto il mondo. Non basta: ancor più sorprendente è la notizia del ritrovamento del primo ceratopside cinese, Sinoceratops, a testimonianza che questi rettili invasero anche l'Asia, continente nel quale, fino ad ora, non erano mai stati ritrovati.

Alberta Ceratopsidi diversita'
Royal Tyrrell Museum, Drumheller, Alberta, Canada


Ma ecco il vero boom: la pubblicazione di un volume, da parte del Royal Tyrrell Museum del Canada, contenente la descrizione di ben sei nuovi generi di ceratopsidi nordamericani. Tutti in una volta. Roba da rivoluzionare un intero albero genealogico. Coahuilaceratops, Medusaceratops, Ojoceratops, Rubeosaurus, Tatankaceratops e Diabloceratops. Nomi evocativi, magari anche complicati, che arricchiscono incredibilmente la storia evolutiva di un intero gruppo di dinosauri. E così spuntano dinosauri con le più grandi corna sopraorbitali mai rinvenute (Coahuilaceratops), con una gigantesca "lama" mediana e un collare dalle spine che si intersecano fra loro (Rubeosaurus), dall'aspetto "diabolico" (Diabloceratops, nomen omen) e dalle dimensioni ridotte (Tatankaceratops). Non è finita: sul Journal of Paleontology arriva la pubblicazione di un altro ceratopside dal nome quantomeno strano (Mojoceratops - in inglese "mojo" significa più o meno "sensuale"), mentre si attendono notizie riguardanti esemplari simili a Pachyrhinosaurus in attesa di descrizione formale.

Museum of Rokies - Bozeman - Montana

Queste "mascherine" sono in realtà porzioni della testa di un ceratopside; le rughe che si intravedono non sono altro che i vasi sanguigni che irroravano l'ornamentazione dell'animale - Museum of the Rockies, Bozeman, Montana


In mezzo a tutto questo florilegio di nuove specie, però, arriva una notizia che fa rattristare tutti gli appassionati di dinosauri cornuti, e non solo: il famoso Torosaurus, uno dei primi ceratopsi noti, altro non sarebbe che un esemplare adulto di Triceratops. Lo studio, con un titolo che lascia poco spazio all'immaginazione ("Torosaurus Marsh, 1891, is Triceratops Marsh, 1889 (Ceratopsidae: Chasmosaurinae): synonymy through ontogeny") è pubblicato da John B. Scannella e da un pezzo da novanta come John R. Horner. Stando all'articolo, il lungo collare di Torosaurus, con le sue "finestre", sarebbe il naturale sviluppo ontogenetico di quello corto di Triceratops. Due duri colpi in uno: non solo Torosaurus non è un taxon valido, ma l'immagine del triceratopo che tutti conoscono diviene quella di un esemplare giovanile. Lo sconcerto invade la comunità scientifica e la famosa Dinosaur Mailing List viene presa d'assalto con innumerevoli dibattiti. La verità, in ogni caso, è questa: Torosaurus e Triceratops sono sinonimi. Almeno fino alla prossima pubblicazione, beninteso.

Diabloceratops
L'holotipo del Diabloceratops (James Kirkland & Donald de Blieux, 2010) allo Utah Museum of Natural History - Illustrazione di Brad Wolverton


Copyright 2010 © Diego Sala


Si ringrazia Darren Tanke del Royal Tyrrell Museum per la sua disponibilità