Mostra “Fossili della Toscana" al Museo di Storia Naturale di Ratisbona, in Germania

 

di Nando Musmarra, da un resoconto di Wolfgang Mages


Naturkundemuseum Ostbayern di Regensburg

L'ingresso del Naturkundemuseum Ostbayern di Regensburg - Foto - Michael Reinhard

 

Il Museo di Storia Naturale di Ratisbona ha ospitato la collezione pliocenica "I Fossili della Toscana". La lodevole iniziativa, a cura del Museo di Solnhofen e dei componenti del "Progetto CARLOS", si è svolta da Ottobre 2012 fino a metà Gennaio 2013.

Il "Progetto CARLOS" ha origine da un'idea di Wolfgang Mages, l'appassionato collezionista bavarese che i nostri lettori già conoscono. Wolfgang ha trovato nel Dr. Martin Röper, direttore del Museo di Solnhofen, il referente scientifico con cui collaborare per catalogare e sistemare la sua collezione di conchiglie plioceniche italiane, e renderla fruibile al pubblico ed alle scolaresche con continue iniziative a carattere didattico e divulgativo.

 

Stratigrafia del Roero

 

Per anni Wolfgang ed altri appassionati e professionisti, hanno cercato, setacciato, dilavato e catalogato centinia di reperti provenienti dai giacimenti toscani, dell'Emilia Romagna e del Piemonte. Da qualche tempo la fauna fossile malcologica presente nella collezione è aumentata sia in numero che in diversità. Agli esemplari già presenti, si sono aggiunti quelli provenienti dal Lazio e della Puglia, oltre a migliaia di reperti provenienti da oltre oceano, dal Pliocene della costa orientale degli Stati Uniti, dal Pliocene di Rodi ed in generale dagli altri giacimenti pliocenici del Mar Mediterraneo. L'ampliamento definitivo della collezione si è avuto con l'arrivo delle conchiglie fossili dei deserti arabi che si affacciano sul Mar Rosso, in Egitto.

 

Mappa Località del progetto CARLOS

I partecipanti al progetto Carlos si incontrano regolarmente per aggiornare  il progetto nelle località tedesche di Solnhofen, Kelheim e Würzburg, a Tavarnelle (Toscana) e a Castell'Arquato (Emilia Romagna).

L' iniziativa si è svolta, come detto, al museo di storia naturale di Ratisbona (Regensburg). Lo spazio espositivo era elegante ed i reperti fossili ben presentati, con le didascalie in tedesco ed in italiano.

 

Le eleganti vetrine espositive    Wolfang Mages all'inagurazione della Mostra

 

CARLOS... ma chi è CARLOS? Il nome CARLOS non è quello del capo di un'organizzazione eversiva, e nemmeno quello in codice di un commando di guastatori, ma doveva essere, almeno secondo il progetto iniziale, una sigla che comprendesse le iniziali dei fondatori del progetto, un gruppo di pacifici cittadini tedeschi ed italiani. CARLOS si è poi rivelato un nome troppo corto, visto l'aumento numerico dei componenti del gruppo, ma alla fine è rimasto.

La prima bacheca mostrava una presentazione generale del Progetto CARLOS, la sua origine, il tutto illustrato con le mappe delle località dei giacimenti fossiliferi del Mediterraneo presi in esame.

I partecipanti al Progetto Carlos

Nella seconda vetrina erano esposte le foto e qualche cenno biografico dei partecipanti del progetto CARLOS:

Wolfgang Mages, preside in pensione, appassionato collezionista, letteralmente innamorato dell'Italia, delle sue conchiglie, delle bellezze artistiche e specialità gastronomiche nostrane. Il suo compito nel Progetto CARLOS è quello della raccolta di esemplari fossili in Italia ed in Egitto. Si prende anche cura della parte fotografica e delle presentazioni in Powerpoint. Il suo simbolo è una Xenophora davolii. 

 

Martin Röper, direttore del Museo di Solnhofen    Faune rappresentative Pliocene

 

 Il dott. Martin Röper, direttore del Museo di Solnhofen, è il responsabile scientifico, coordinatore e direttore del gruppo di progetto. Al suo attivo ha numerose pubblicazioni nel campo paleontologico, tra le quali spiccano quella recente sul Bellubrunnus rothgaengeri (gen. et sp. nov.). Nonostante il suo lavoro lo porti al contatto giornaliero con dinosauri e rettili volanti, la sua vera passione restano gli invertebrati, echinidi e bivalvi in testa.

Al nucleo originale si sono aggiunti man mano:

Carlo Chirli che ha collaborato per la nomenclature con otto volumi dedicati alla malacofauna pliocenica della Toscana. In essi, l'autore prende in esame la sistematica, la tassonomia, la morfologia,  le statistiche di presenza, i livelli stratigrafici e le nomenclature storiche.

Già da molti anni coinvolto nelle ricerche stratigrafiche nell'isola di Rodi, il prof. Ulrich Linse ha scritto un libro sulla storia dell' industria mineraria di Rodi ed una pubblicazione sui gasteropodi del Plio-Pleistocene dell'isola Rodi. Adesso sta lavorando al suo nuovo libro, sui bivalvi di Rodi. Il suo simbolo è una Glycymeris bimaculata.

Monika Rothgaenger allo stand del Museo di Solnhofen durante la fiera di Monaco

Le comparazioni tra i molluschi fossili e recenti sono a cura di Monika Rothgaenger, cha da anni raccoglie esemplari di conchiglie attuali sui litorali del Lazio, della Toscana e del mare Adriatico. Monika ha pubblicato, insieme col dott. Röper, una serie di monografie sulle faune giurassiche dell'arcipelago di Solnhofen.Il Bellubrunnus rothgaengeri è stato nominato in suo onore.

Arnold Seubert è un collezionista a 360 gradi, con preferenze per il Pliocene, il Cretaceo, il Giurassico ed il Miocene . Ha al suo attivo diverse escursioni in Toscana, Emilia Romagna, Francia e Florida. il suo simbolo è un Campanile giganteum dell'Eocene francese.

Michael Wachtler, compagno di ricerche di Wolfgang Mages, ha anche'egli nel carnet escursioni nel Lazio, in Toscana, in Emilia Romagna e nel Piemonte. Quando è in Baviera, Michael ama collezionare fossili del Giurassico e del Cretaceo, sia che si tratti di echinoidi, crinoidi oppure denti di squalo. Il suo simbolo è una Ranella olearia.

Pino (Guiseppe) Völkl e il suo Archaeopteryx n.5

Pino (Guiseppe) Völkl è nato in Abruzzo, e vive già da molti anni ad Eichstätt. Probabilmente è il miglior preparatore di fossili giurassici su lastra che esista al mondo. Collabora da poco tempo con il Museo di Solnhofen, prima lavorava come capo del laboratorio di restauro del Museo di Eichstätt. Con la sua maestria, ha dato vita a veri capolavori che hanno fatto la storia della paleontologia, come l'Archaeopteryx N.5 e il Juravenator starki. Pino cura anche la traduzione dei testi delle iniziative nelle lingua italiana.

 

Il gemellaggio tra i Musei di Solnhofen e Castell'Arquato

 

Durante le escursioni in Italia, i responsabili del Progetto Carlos hanno instaurato relazioni con collezionisti italiani legati ai musei del territorio. Dall'amicizia con Mino (Girolamo) Lo Russo e Giuseppe Caprioli, grandi conoscitori della zona del Piacenziano, sono nati i rapporti tra il Bürgermeister Müller Museum di Solnhofen ed il Museo Geologico G. Cortesi di Castell'Arquato che sono sfociati nel gemellaggio tra le due istituzioni scientifiche.

 

la cava d'argilla di La Serra    i calanchi di Certaldo

 

Nella terza bacheca erano rappresentate la mappa dei bacini di ritrovamento in toscana, le foto di alcune località fossilifere tra Empoli e Colle val d'Elsa (i calanchi di Certaldo e la cava d'argilla di La Serra), la colonna stratigrafica con la riproduzione di alcune delle faune più significative della zona.

 

carte geologiche dello Zancleano (Pliocene inferiore) e del Piacenziano (Pliocene superiore)

 

 La vetrina n. 4 illustrava l'espansione del Pliocene nell'italia del centro nord, con due distinte carte geologiche dello Zancleano (Pliocene inferiore) e del Piacenziano (Pliocene superiore). Completavano la vetrina una carta stratigrafica ed alcuni campioni fossili con etichettatura completa di tutte le informazioni.

 

 organi interni delle conchiglie bivalvi

 

 Le vetrine 5 e 6 mostravano, con disegni schematici, le differenze tra le strutture e gli organi interni delle conchiglie bivalvi e dei gasteropodi. Sono state prese in esame le variazioni morfologiche delle conchiglie, che sono risultate maggiori nei gasteropodi rispetto ai bivalvi.

I campioni esposti erano tutti di altissima qualità, tra i Glossus humanus, Arca noae, Pecten jacobaeus, Solen margaritatus, Pecten latissima, Tenagodus obtusus, Ficus geometra, Haliotis tuberculata, Aporrhais uttingeriana, Bolma rugosa svettava, magnifico, un enorme esemplare di Xenophora davolii.

 

Alcuni campioni di fosili pliocenici          Xenophoridae

 

 La bacheca n. 7 ha ospitato le Xenophoridae, che a loro volta hanno fatto gli onori di casa ad altre conchiglie e sassolini, accogliendole in circoli ordinati.

 Le vetrine 8 e 9 sono state dedicate, rispettivamente, alle stratificazioni risalenti allo Zancleano delle Terre Rosse vicino a Siena ed il Piacenziano di Poggio alla Staffa a San Gimignano. Tipici, delle Terre Rosse, il gasteropode Haliotis tuberculata ed il chitone Chiton saeniensis. Nella vetrina n.9, erano esposte le grandi conchiglie bivalvi Panopea glycymeris e il gasteropode Strombus coronatus.

 Le vetrine 10 11 e 12 sono dedicate rispettivamente al Lazio, all' Emilia Romagna ed il Piemonte. Grazie all'aiuto di collezionisti locali, sempre pronti a condividere ritrovamenti ed informazioni, il Museo di Solnhofen è riuscito ad ottenere esemplari da Guidonia e Pomezia nel Lazio, da Castell'Arquato in Emilia Romagna e da Monale nel Piemonte. Queste collaborazioni hanno portato alla partecipazione deli componenti del Gruppo CARLOS al congresso di Pliocenica del 2011 e 2012 ed a una sostanziosa donazione di una intera collezione di fossili del Giurassico tedesco fatta, dal Museo di Solnhofen a quello di Castell'Arquato.

 

Monale

 

Per quanto riguarda il Piemonte, la regione più settentrionale presa in esame, sono stati esposti i fossili di Monale. Una particolarità dei fossili provenienti da questa località sita su un terreno privato, sono stati i gasteropodi ricoperti con briozoi.

Recentissima è un'amichevole collaborazione che è nata con il Museo Civico "Federico Eusebio" di Alba e con Oreste Cavallo e Giovanni Repetto, autori del volume Conchiglie Fossili del Roero - Atlante Iconografico.  

 

Conchiglie Fossili del Roero          Wolfgang Mages e Giovanni Repetto

Recentissima è un'amichevole collaborazione che è nata con il Museo Civico "Federico Eusebio" di Alba e con Oreste Cavallo e Giovanni Repetto, autori del volume Conchiglie Fossili del Roero - Atlante Iconografico

Si ringraziano Wolfgang Mages per le foto ed il resoconto della manifestazione, il dott. Martin Röper, Andreas Richter, Michael Reinhard e Bernhard Sebald per le altre fotografie.

 

Copyright © Nando Musmarra