Le Muséum National d'Histoire Naturelle de Paris

di Paola D'Agostino


 


Tra i musei è un vero pezzo da museo, il Muséum National d’Histoire Naturelle de Paris, senza dubbio uno dei più antichi luoghi della scienza sia di Francia sia del mondo.

 

 

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1. La Galerie d'Anatomie comparée.


 

Il suo primo nucleo venne creato nel 1635, in un’ampia zona della rive gauche della Senna, per volere del re Luigi XIII che, con un editto reale, diede vita a le Jardin royal des plantes médicinales. Nel XVIII secolo l’attività si trasformò gradatamente, grazie al fiero lavoro di Monsieur Georges Louis Leclerc, Conte di Buffon, passando dall’arte di guarire con le piante allo studio della natura. Buffon divenne intendente del Giardino del re nel 1739 e lo amministrò in modo eccellente, ampliandolo e trasformandolo in un centro di ricerca.

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2. In dettaglio l'evoluzione del cavallo.


 

 

 

Nel 1749 Buffon pubblicò i primi volumi dell’opera Histoire naturelle, ottenendo grande notorietà cosicché, nel 1753, venne eletto tra i membri della prestigiosa Académie française. Ebbe relazioni con i più importanti scienziati del tempo, tra cui Linneo, del quale criticò il metodo di classificazione. Le sue teorie influenzarono le idee di grandi naturalisti come Lamark e Darwin. Grazie a Buffon le Jardin si trasformò nel luogo di cultura per eccellenza, frequentato da alcuni tra i più illustri uomini di scienza del tempo. Porta il suo nome la rue Buffon dove, al civico numero due, si trova l’ingresso del museo e in sua memoria vi è una statua su cui compare l’iscrizione Majestati Naturae par ingenium.

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3. Polverose lische in polverose vetrine.


Il Muséum d’Histoire Naturelle di Parigi nacque formalmente il 10 giugno 1793, grazie a un decreto repubblicano, dopo che la Rivoluzione aveva abolito il Jardin du Roi e il Cabinet de curiosités d'histoire naturelle di re Luigi XIII, nati entrambi come sviluppo del Jardin Royal des Plantes Médicinales. Dall’originale funzione esclusivamente terapeutica, il Cabinet era diventato, alla metà del XVIII secolo, sotto la direzione del conte Buffon, una sorta di museo naturalistico, accessibile al pubblico, dedicato ai tre regni della natura. La funzione dell’orto botanico, che prese il nome di Jardin des Plantes, risultò così ben distinta da quella del museo vero e proprio. Vennero nominati 12 professori di diverse discipline che, alla guida della neonata istituzione, ne promossero sia l’indirizzo scientifico sia quello didattico e ne ampliarono l’apertura al pubblico.

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4. Teste di Primati a confronto...


 

Nel corso della prima metà del 1800 il Museo conobbe un periodo di grande prosperità, divenne un punto di riferimento per le scienze naturali ed ebbe, con Haüy per la mineralogia e Cuvier per la paleontologia, due figure fondamentali.




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5. Anfibi in vetrina dal 1876.


 

Georges Cuvier fu un grande naturalista, studioso di anatomia comparata ed esperto di fossili. Lavorò presso il Museo di storia naturale di Parigi dal 1795 e divenne professore di zoologia e di anatomia animale. La paleontologia ebbe un notevole sviluppo grazie a Cuvier, che intuì l’importanza dei fossili come marcatori stratigrafici in geologia e diede grande importanza alla correlazione delle parti scheletriche finalizzata alla ricostruzione degli individui. Cuvier sosteneva che tutte le forme viventi dovessero essere raggruppate in quattro gruppi fondamentali: i vertebrati, gli articolati, i radiati e i molluschi; riteneva inoltre che la struttura di ciascun organo fosse correlata alla sua funzione e che ogni specie fosse immutabile poiché creata in modo perfetto. Con l’opera “Récherches sur les ossemens fossiles”, del 1812, Cuvier pose le basi della scienza della paleontologia, di cui è considerato il padre.

 

 

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6. Collezione di encefali.


 


Nei secoli le collezioni presenti all'interno del Museo di storia naturale di Parigi si arricchirono sempre più, cosicché oggi possiamo godere dei giardini botanici, delle serre, dello zoo, oltre alle ricche gallerie di Anatomia, Paleontologia e Mineralogia. La collezione di paleontologia, in particolare, annovera 300.000 specie di vertebrati, 2 milioni e mezzo di specie di invertebrati e più di 200.000 esemplari di piante fossili. Dal 1994 esiste infine una magnifica Grande Galleria dell'Evoluzione che, collocata nella vecchia galleria di zoologia, conserva collezioni di vari gruppi animali in una straordinaria architettura in ferro.

 Il gatto ciclope

7. Il gatto ciclope, una rarità da stanza delle meraviglie.



Ancora oggi, soprattutto entrando nelle sezioni dedicate all’anatomia comparata e alla paleontologia, si può respirare l’incredibile atmosfera di un tempo. Tutto sembra rimasto immobile e immutato, anche la polvere pare sospesa nell’aria da sempre e la sensazione è davvero quella di ritrovarsi nel 1800. Il pavimento in legno scricchiola e richiama, camminando, i passi di chi visitava questi stessi luoghi nel passato. La mente ci proietta a quando chi entrava nelle sale lo faceva soprattutto per emozionarsi e stupirsi nel vedere gli esemplari più rari o più bizzarri creati dalla natura. In effetti si dice che i musei siano nati come evoluzione delle seicentesche Wunderkammern, le stanze delle meraviglie, nelle quali si raccoglieva ed esponeva alla rinfusa qualunque tipo di rarità.

 

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8. Questa scalinata polverosa porta dall'anatomia comparata al mondo dei fossili...



Nel tempo queste collezioni sono state aperte al pubblico e sono diventate fonte di materiale per le ricerche degli studiosi. I troppi oggetti accatastati alla rinfusa sono stati ordinati secondo una logica, separando le cose diverse e riunendo quelle simili, si cercò un significato per ogni oggetto, diminuì la voglia di stupire i visitatori e aumentò quella di ricostruire la natura attraverso le sue creature, in modo logico e sensato.

 

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9. La Galerie de Paléontologie.


 

 

 

Solo nel Settecento si può parlare di nascita di veri musei naturalistici, a partire dagli esemplari delle antiche Wunderkammern, ma realizzati distinguendo l’arte dalla scienza e concependo la natura non più come oggetto di mera contemplazione estetica, bensì come oggetto di indagine scientifica. Così gli studiosi della natura iniziarono a utilizzare un linguaggio scientifico e gli oggetti della natura (gli animali, le piante, i fossili e i minerali) divennero testimoni fondamentali del mondo, degni di essere conservati in musei e di essere conosciuti dal pubblico.

 

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10. A passeggio tra gli scheletri dei dinosauri ci si sente molto piccoli...


 

Il Muséum National d’Histoire Naturelle de Paris, museo dei musei, rappresenta nel suo splendore l’origine e la magnificenza di tutto questo.

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11. Il ballatoio della galerie. Qui di sicuro ha passeggiato anche Cuvier!


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12. Panoramica della galerie de Paléontologie dal ballatoio