Bad Steinhardt: La Leggenda dei Piselli di Pietra

 

di Luca Jaselli

 

Steinhardt Panorama

 

  Steinhardt è un paesino della Renania, vicino a Bad Sobernheim. E’ formato da poche case disposte lungo le due strade principali che si incrociano dando vita a piccolo centro cittadino. Ai margini di questo abitato sorge la cava, databile all’Oligocene (30 milioni di anni) nelle cui sabbie si rinvengono dei noduli di barite (barytknollen) chiamati anche Steinhardt peas. Il paesaggio circostante è caratterizzato da rilievi di origine idrotermale e da sorgenti ricche in bario, ma trenta milioni di anni fa in Europa c’era ancora un mare caldo e subtropicale e la vegetazione era lussureggiante. Qui, micro zolle di terra costituirono habitat endemici che hanno consentito una separazione fra le diverse specie di vegetali. Dopo il ritiro dei mari, queste isole si unirono, formando estese zone di terraferma, favorendo fenomeni di ibridizzazione nelle piante. La situazione però è destinata a cambiare nel tempo e alla fine dell’Oligocene si assisterà ad un cambiamento importante dove il clima dal principio tropicale, finirà con il raffreddarsi per diventare molto simile a quello attuale. Una grande massa di ghiaccio ricopriva tutta la Scandinavia mentre la parte settentrionale dell’Europa era occupata dalla steppa e dalla tundra, in quella centrale si trovavano estese foreste di conifere.

 

Noduli Barite con Fossili

 

All’interno dei noduli di barite si rinvengono resti di piante terrestri e animali marini come conchiglie o denti di squalo che si sono pietrificati. Le sabbie che li compongono hanno origine marina e si sono depositate lungo la linea costiera. Le piante fossilizzate rinvenibili sono per lo più conifere (Coniferophyta, Gimnosperme) e si presentano per lo più sottoforma di aghi e pigne di pino nero (Pinus sp.), ma anche foglie, noci e frammenti d’albero o rami. Le concrezioni hanno una struttura concentrica, ben riconoscibile se esposte sotto i raggi UV. Hanno forma rotonda o cilindrica, molto più pesanti di un normale masso, con dimensioni comprese fra uno e venti centimetri circa. A volte assomigliano a delle patate, e nonostante abbiano la forma di pietre di fiume non è stata la corrente di un fiume a trascinarli qui anche se così potrebbe sembrare. Sono formati della stessa sabbia fine e giallastra che costituisce le pareti della cava e all’interno nascondono organismi fossili, ma a cementare la sabbia in noduli è il solfato di bario (barite), presente in natura con colorazioni differenti.

 

Particolare cava SteinhardtLe pareti della cava di Steinhardt

 

L’ambiente di formazione di questi noduli doveva essere simile a quello delle sorgenti idrotermali ed è stato causato da deposizione di cloruro di bario. Quando animali e vegetali si decompongono in un ambiente riducente, generano solfuro di idrogeno (le stesse proteine contengono zolfo) e la barite si trasforma in solfato di bario reagendo di conseguenza. I fossili vengono a formarsi dai resti intrappolati nella sabbia. I resti vegetali di legno e pigne di conifere si trasformano in barite. Steinhardt e la Crimea sono gli unici due posti al mondo dove il legno si pietrifica in barite. Anche se il processo chimico di formazione della pietra non è completamente chiaro, si può supporre che il tutto venga innescato dal decadimento di materiale organico. Qui i sali di bario entrano in contatto con l’organismo in decomposizione formando un primo sottile strato di solfato di bario. Dopo questo altri strati si sovrapporranno creando una vera e propria concrezione concentrica attorno al nucleo.

 

Il raccolto dei celebri piselli

 

Secondo la leggenda dei piselli di pietra, c’era una volta un contadino che viveva a Steinhardt. Era piuttosto ricco, ma aveva un cuore duro duro. Un giorno di primavera andò nel suo campo per seminare i piselli. Quando ebbe quasi finito, passò di lì un povero vecchio che fermatosi nei pressi, lo salutò e chiese se poteva avere una manciata di piselli cosicché lui e la sua famiglia si sarebbero potuti sfamare quella sera con una buona zuppa. Il ricco contadino urlando cacciò via il povero vecchio dicendogli che non gli avrebbe dato piselli nemmeno se questi fossero stati di pietra. Il vecchio se ne andò tristemente a mani vuote e il contadino continuò a seminare prendendo i semi dal sacco che aveva sulla spalla. Passo dopo passo però il sacco diventava sempre più pesante fino a quando non fu costretto a fermarsi e una volta aperto il sacco notò che i piselli si erano trasformati in pietra. Guardò nel terreno e con sgomento scoprì che anche quelli appena seminati erano diventati pietre arrotondate. Anche oggi nei campi e nei vigneti intorno a Steinhardt si possono trovare strane formazioni rocciose chiamate dai locali piselli di pietra.

 

Luca Jaselli ©