Prefazione


Parliamo ancora una volta degli scavi paleontologici in località Cassina (CH) sul monte San Giorgio, aperti ormai dal 2006 dal Museo Cantonale di Storia Naturale.

Questa volta presentiamo un argomento che nell'analisi dei queste stratificazioni triassiche non viene piú trattato dalla seconda metà del 1800, quando il paleontologo italiano Ferdinando Sordelli pubblicò la descrizione di alcuni rami di Voltzia provenienti dal vicino giacimento di Besano (VA), sul versante italiano del Monte San Giorgio, proprio in questi giorni è entrato a far parte dei siti dichiarati patrimonio UNESCO.

Oltre ai consueti ritrovamenti di pesci, rettili ed invertebrati infatti la ricca messe di reperti annovera una discreta quantità di reperti paleobotanici. L'analisi dei vegetali che qui ha trovato la meritata attenzione, arricchisce profondamente la conoscenza di questo antico territorio. Questa pubblicazione, unitamente alla già palesata presenza di insetti, vertebrati terresti ed acquatici ed ai recenti studi sulle alghe calcaree, mostra il meraviglioso panorama dell'antica foresta che si ergeva sulle isole e sulle coste marine dandoci un quadro piu ricco e colorato di quel mondo.

Dopo qualche anno di esperienza sui siti di scavo, vedo, ad opera del Museo Cantonale di Storia Naturale, un metodo di ricerca caratterizzato da un importante rigore scientifico che segue i reperti dal momento della loro estrazione a quello della catalogazione per passare attraverso la preparazione allo studio ed alla presentazione al pubblico.

Il gruppo di persone provenienti dai piu variegati ambiti scientifici, amatoriali e studenteschi, che, lavorando in sintonia, ha "portato a casa" simili risultati di eccellenza e qualità in cosi' poco tempo, è ammirevole, e sono profondamente orgoglioso di farne parte.

Ora attendiamo i nuovi risultati delle ricerche in corso e le nuove scoperte che si avranno nella prossima campagna di scavo che si avrà tra il 30 Agosto ed il 1 ottobre prossimi.


Sergio Pezzoli

Campagna Scavi Cassina



Scoperta sul Monte San Giorgio una Nuova Pianta Fossile


Le ricerche scientifiche condotte dal Museo cantonale di storia naturale sul Monte San Giorgio (patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 2003) hanno permesso di portare alla luce una pianta fossile appartenente a una specie sinora sconosciuta alla scienza. L'ufficializzazione è avvenuta con la pubblicazione dello studio sul numero di luglio della Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia e con la presentazione al Simposio internazionale di paleobotanica tenutosi a Budapest il 6-10 luglio scorsi. I primi frammenti isolati sono stati rinvenuti nel 2007, anno successivo all'apertura dello scavo nel giacimento Triassico di Cassina, ubicato a quota circa 900 m. e risalente a circa 240 milioni di anni fa. Durante le campagne successive, sono venuti alla luce reperti sempre più completi, tali da permetterne lo studio da parte del Museo Cantonale in collaborazione con la paleobotanica Evelyn Kustatscher del Naturmuseum Südtirol di Bolzano. La pianta è una conifera caratterizzata da foglioline allungate (in realtà aghi, come nelle attuali conifere) con estremità smussata, lunghe fino a 3 cm. ed innestate su rametti di oltre 16 cm. Le foglioline si inseriscono sull'asse centrale del rametto formando una spirale, anche se a prima vista nel fossile appaiono opposte le une alle altre, a causa della compressione subita dai sedimenti originari. I reperti appartengono al genere Elatocladus, un gruppo di conifere arboree e arbustive diffuse nel Mesozoico, soprattutto nei periodi Giurassico e Cretacico (da 200 a 65 milioni di anni fa). Le segnalazioni relative al periodo precedente, il Triassico, sono decisamente più scarse. Per quanto riguarda in particolare il Triassico medio (247-235 milioni di anni fa), periodo a cui risale in giacimento del Monte San Giorgio, l'unica segnalazione è relativa a un esemplare rinvenuto nelle Dolomiti, ma con caratteristiche molto diverse. La nuova specie del Monte San Giorgio è stata dedicata da Rudolf Stockar (conservatore del Museo Cantonale di Storia Naturale e responsabile per la ricerca scientifica sul Monte San Giorgio) e da Evelyn Kustatscher alla località del ritrovamento e di conseguenza battezzata Elatocladus cassinae.

 Elatocladus cassinae

Cassina non è solo uno dei siti di scavo del Museo Cantonale, ma anche una località storica per la ricerca paleontologica sulla montagna, giacché i primi scavi vi furono aperti nel 1933 ad opera dell'Università di Zurigo. Accanto a Elatocladus cassinae, lo studio ha permesso di portare alla luce altre piante sinora sconosciute sul San Giorgio, tra cui felci con semi (un gruppo di piante completamente estinto) appartenenti alla specie Ptilozamites sandbergeri. Quella eseguita da Stockar e Kustatscher è la prima analisi scientifica condotta sulle piante fossili di questo giacimento da oltre 130 anni, ovvero da quando, nel 1879, Ferdinando Sordelli descrisse alcuni resti vegetali provenienti da Besano, sul versante italiano. Nell'insieme, i nuovi reperti consentono di aprire gli orizzonti sulle foreste che ricoprivano isole e terre emerse intorno al bacino del San Giorgio e che ora presentano un carattere ben più diversificato rispetto a quanto ritenuto in passato. In un clima caldo di tipo monsonico, le foreste venivano spazzate da ricorrenti tempeste che trasportavano frammenti di vegetali sul fondale del bacino.

Le nuove piante fossili verranno esposte in autunno al Museo Cantonale di Storia Naturale di Lugano al termine della prossima campagna di scavi. A Cassina si scaverà infatti ancora tra il 30 agosto e il 1 ottobre.

Lo studio che illustra la nuova pianta fossile Elatocladus cassinae è stato pubblicato sulla Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia ed è disponibile in formato PDF dal sito del Museo Cantonale di Storia Naturale di Lugano.

Elatocladus

 

Per ulteriori informazioni rivolgersi a: DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it., conservatore del Museo Cantonale di Storia Naturale e responsabile per la ricerca scientifica sul Monte San Giorgio.

Sergio Pezzoli 2010 ©


Si ringrazia Rudolf Stockar per l'aiuto fornito