Mona Lisa Dietro le Quinte: L'Archaeopteryx di Berlino Come Non lo Avete Mai Visto

di Nando Musmarra

Dei 12 Archaeopteryxs ritrovati fino ad oggi, l'esemplare di Berlino è senz'altro quello meglio preservato, il più completo ed esteticamente il più grazioso. Non per niente è considerato un capolavoro naturale, che sta alla paleontologia come Mona Lisa sta al mondo dell'arte.

Il magnifico proto-uccello fu scoperto circa 140 anni fa, nel 1875, da Jakob Niemeyerl, proprietario della cava di Blumenberg, che lo barattò per una mucca. Il nuovo proprietario, l'albergatore Johann Dörr, lo rivendette subito al collezionista di fossili Ernst Otto Häberlein, per la cifra di 2.000 marchi, somma sostenuta per l'epoca, ma che il sign. Häberlein pagò volentieri, poichè aveva capito subito di avere per le mani un piccolo tesoro. Era stato infatti proprio suo padre, il dott. Karl Häberlein, ad aver venduto qualche anno prima, l'esemplare n.1 di Archaeopteryx al Museo di Londra ricavandoci una piccola fortuna.

Convinto, ed a ragione, di aver fatto un ottimo affare, Häberlein si diede da fare per rivendere l'esemplare, chiedendo cifre molto alte: in fondo il nuovo Archaeopteryx era meglio preservato dell'esemplare londinese ed in più era completo, con il cranio e la dentatura intatti. Approfittando anche del fatto che la comunità scientifica dell'Impero Germanico si era sentita defraudata con l'espatrio del primo esemplare oltremanica, Häberlein alzò il prezzo, riuscendo a rivendere l'Archaeopteryx n. 2 per di 20.000 marchi d'oro, una cifra esorbitante per l'epoca, che oggi equivarrebbe a svariati milioni di dollari.

Poichè nessun museo dell'Impero Germanico aveva disponibilità di una cifra simile e l'imperatore Guglielmo non era interessato a spendere tale somma per un fossile1, l'industriale Ernst Werner Von Siemens (fondatore insieme ai fratelli della casa elettrotecnica Siemens) acquistò il fossile in via cautelativa, per scongiurare  l'eventualità che "volasse" all'estero, seguendo la rotta londinese del suo illustre predecessore oppure finisse addirittura oltre oceano, nelle mani di O.C. Marsh del Peabody Museum a Yale. Siemens, in un momento successivo, trasferì la proprietà del magnifico fossile al Museo di Storia Naturale di Berlino, venendo rimborsato a rate dal governo Prussiano. L'esemplare berlinese, venne poi descritto nel 1884 da Wilhelm Dames.

La lastra principale, con il secondo esemplare di Archaeopteryx, è stata dunque ospitata nel Museo di Berlino fin dal 1880. Durante la seconda guerra mondiale, le due lastre contenenti il prezioso fossile furono rinchiuse in una costodia in acciaio e seppellite nei sotterranei del museo. Il fossile riuscì così a scampare ai bombardamenti degli alleati che colpirono il museo in più occasioni, ma soprattutto ai saccheggi di opere d'arte e di oggetti preziosi ai quali erano dediti i russi, che entrarono per primi a Berlino dopo la capitolazione dei nazisti.

Ma il più grande pericolo che corse L'Archaeopteryx n.2 non fu, come si potrebbe pensare, a causa degli eventi bellici. Fu un'altro l'evento che mise a repentaglio la sua stessa esitenza. Correva l'anno 1974 quando nella testolina ebbria del delirio di onnipotenza dei dittattori del SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands), balenò la bislacca idea di spedire l'Archaeopteryx n.2, insieme ad altri fossili, in Giappone, in occasione di una speciale mostra nella città di Tokio. Sicuramente ci saranno stati non meglio identificati scopi politici, essenziali alla sopravvivenza della traballante dittatura comunista, alla base della discussa decisione. Fatto sta che, incuranti del parere contrario di tutta la comunità scientifica tedesca, i dirigenti del partito di fatto sequestrarono il fossile, comprimendolo in una cornice composta da una lamina di metallo immersa nel gesso, nel goffo tentativo di rinforzare la lastra per il trasporto. Solo per un caso fortuito tutto andò bene, e il preziosissimo Archaoepteryx n.2 sopravvisse alla compressione della lamina di metallo (sarebbe potuto esplodere per le vibrazioni, i cambiamenti di umidità, di temperatura e di pressione) e tornò sano e salvo a Berlino, non certo per merito dei dittatori della DDR, ma per l'occhio benevolo della dea bendata2.

Dal dopoguerra la lastra principale, con il positivo del fossile, è stata esposta al pubblico in maniera saltuaria e solo in occasioni eccezionali. Durante gli anni il proto-uccello ha subito un maquillage che ha messo meglio in evidenza gli artigli ed i cranio. Solo dal 2007 il delicatissimo3 fossile ha trovato fissa dimora al pian terreno del Museo, in una saletta un po' appartata, protetta dalla sagoma enorme del Giraffatitan (Brachiosaurus) brancai, il più alto dinosauro mai montato al mondo.

Adesso anche la lastra con il negativo dell'Archaeopteryx n.2, normalmente tenuta al sicuro in cassaforte, è stata finalmente esposta al pubblico in pianta stabile. Sfortunatamente, durante i lavori di scavo o di pulitura del fossile, alcune parti della lastra negativa furono perdute. Quello che Häberlein, con un lavoro certosino, riuscì a rimettere insieme, fu un puzzle con molti tasselli mancanti. Ciononostante, il valore scientifico della lastra negativa travalica la sua completezza, poichè mostra le impronte delle piume in maniera molto più dettagliata della lastra principale, diventando essenziale per gli studi sull'evoluzione dei dinosauri in uccelli.

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1 - Carl Vogt, professore di geologia tedesco all'Università di Ginevra, dichiarò che se al posto di un fossile si fosse trattato di un cannone o di una pistola pietrificata,  l'Imperatore Guglielmo l'avrebbe senz'altro comprato. Questo commento sarcastico fu considerato come reato di Lesa Maestà dell' Imperatore dell'Impero Germanico, ma, per sua fortuna, il professore Vogt aveva chiesto nel frattempo la nazionalità svizzera, cosa che gli assicurò l'immunità.

2- WELLNHOFER, Peter: ARCHAEOPTERYX Der Urvogel von Solnhofen. 2008 - Pfeil Verlag 

3 - Pino Volks-Costantini, restaurature di fossili di Solnhofen, comunicazione personale: la lastra con l'esemplare di Berlino è condizioni precarie e non può assolutamente viaggiare. Per questo motivo non potè partecipare alla riunione degli Archaeopteryx organizzata al Munich Mineralientage nel 2010