Dinosauri alla coque

Le uova di dinosauro al Museo-Parco di Meze, Francia

-----

di Diana Fattori

Uova di dinosauro - Foto Nando Musmarra

Quando si pensa alle uova di dinosauro, la fantasia galoppa immediatamente lungo gli altopiani della Mongolia, quando agli inizi degli anni '20 Roy Andrews Chapman, un personaggio che avrebbe potuto fare concorrenza a Indiana Jones, alla testa della Central Asiatic Expedition del Museo di Storia Naturale di New York, trovò il primo uovo di dinosauro mai pubblicizzato; o in Montana, alle Egg Mountain, dove Jack Horner in una storia che ormai è leggenda, identificò i baby dinosauri e trasformò le femmine di dinosauro da lucertole terribili a madri amorevoli, inaugurando una nuova era nello studio dei rapporti parentali dei dinosauri.


Rgg Mountain

Panorama sulle famose Egg Mountain. Nella foto a sinistra, Marion Brandvold, la donna che con i suoi ritrovamenti ha reso famoso Horner e ha dato inizio alla dino mania in tutto il mondo. Marion è ritratta con il nostro paleofotografo in occasione dei festeggiamenti per i suoi 95 anni. Cento di questi giorni, Marion!

 

Sulla scia di Jurassic Park siamo abituati a pensare ai dinosauri come ad animali possenti, veloci, magari pericolosi, eppure l'idea di dino neonati che fanno capolino dalle uova appena schiuse riesce a commuoverci. Tutti gli amanti dei dinosauri avranno sicuramente sognato di visitare un giacimento fossile dove camminare stando attenti a non calpestare gli abbondanti gusci, poi alla fantasia si sostituisce la realtà, Mongolia e Montana non sono proprio dietro l'angolo... e allora? Rinunciare al sogno? Giammai!

Nel sud della Francia, molto vicino alla città di Montpellier, nel 1996 dopo lunghe ricerche, Alain Cabot ha scoperto un sito paleontologico eccezionale, che misura 10 chilometri in lunghezza e 4 chilometri in larghezza, ben 40 kmq. dove sono stati ritrovati resti fossili di ossa, ma soprattutto, uova di dinosauro.


Alein Cabot

Alain Cabot nel suo studio affollato di libri, modellini, e, soprattutto, resti di ossa di Rhabdodon, l'iguanodonte caratteristico della Francia meridionale. Nella foto piccola, stringo tra le mani un intero uovo di Megaloolithus sp. ... ragazzi, è pesante!

 


Questo sito è uno dei più prestigiosi al mondo grazie ai ritrovamenti costanti legati agli scavi perennemente in attività. Dalla sua fondazione, il Museo-Parco di Meze ha instaurato collaborazioni con diverse università sia francesi che straniere, e non è raro imbattersi in un viavai di paleontologi occupati nello studio dei vari giacimenti.


Il 1 luglio 1997, nel cuore del giacimento è stato impiantato "en plein air" il Museo-Parco di Meze, che racconta la storia dell'evoluzione dei dinosauri dalle origini all'estinzione, ponendo l'attenzione sulle innumerevoli uova ritrovate in situ.


Rappresentazione nido di teropode

 

Storicamente, i primi ritrovamenti di uova di dinosauro furono registrati proprio nella Francia meridionale nel 1859. Da quel momento in poi, le uova fossili sono state ritrovate in tutto il mondo, e la stragrande maggioranza dei siti in questione, compreso Meze, risalgono al Cretaceo superiore.

Nel giacimento di Meze il ritrovamento di uova di dinosauro supera abbondantemente quello delle ossa, purtroppo solo il 2% delle uova vengono ritrovate intere.

In natura gli amnioti, tanto gli uccelli quanto i rettili, depongono le uova.

L'uovo è protetto da un guscio costituito da una membrana organica sottile e un rivestimento calcareo relativamente spesso. Le uova dei rettili contengono al loro interno il liquido amniotico, che permette agli embrioni di svilupparsi senza bisogno di deporre l'uovo in acqua, come è necessario per gli anfibi.

Proprio come i rettili attuali, anche i dinosauri deponevano le uova. Ma come si fa a capire se ci troviamo di fronte ad un uovo di dinosauro?

E' importante sottolineare che un uovo non viene attribuito automaticamente ad un dinosauro solamente per le sue dimensioni (grandi uova=grandi rettili=dinosauri), è necessario analizzare la struttura dell'uovo stesso.


Riproduzione Psittacosaurus dormiente

... dormi bambino...

 


Verso la fine degli anni 70 si è cominciato ad usare un sistema di classificazione parallela a quello utilizzato per gli scheletri, una Paratassonomia fondata su criteri specifici applicabili ai gusci d'uovo.

Lo studio delle uova ha rivelato che tutti i membri di uno stesso grande gruppo di amnioti presentano una sola e unica struttura di base del guscio composta da cristalli di carbonato di calcio (aragonite o calcite) diversa a secondo del gruppo di appartenenza: tartarughe, coccodrilli, lucertole e uccelli. La paratassonomia è applicabile anche alle uova di dinosauro, in quanto rettili (seppure estinti).

Tutti i tipi di uova di dinosauro descritte sono da attribuirsi ad una parafamiglia, e, nonostante la forma semplice dell'uovo, i criteri morfologici e strutturali utilizzati per distinguere le differenti parafamiglie sono numerosi: la grandezza e la forma dell'uovo, il tipo di ornamentazione esterno, lo spessore del guscio, la disposizione della microstruttura cristallina e delle scanalature di crescita, la disposizione dei pori e dei canali respiratori, la disposizione delle uova nel nido. In questo tipo di osservazione, è indispensabile l'uso di un microscopio elettronico.


Uova di dinosauro in attesa di restauro in laboratorio

I laboratori dove vengono consolidate e studiate le uova di Meze

 

 

Tutti questi elementi permettono di distinguere le oospecie, gli oogeneri e le oofamiglie, seguendo i medesimi principi utilizzati per la classificazione degli esseri viventi. Il suffisso "oo" indica che si tratta di elementi che provengono da un organismo, e non dell'organismo stesso o del suo scheletro.

Una oospecie raggruppa e definisce le uova che hanno tra loro tratti comuni che le differiscono da altre uova con altre caratteristiche.

Relativamente ai dinosauri, è ragionevole ipotizzare che uova che appartengono ad oospecie differenti siano state deposte da dinosauri di specie differenti.

Allo stato delle conoscenze attuali, i casi in cui è possibile correlare dinosauri e oospecie sono rarissimi, la certezza di sapere a che specie appartenga un uovo si può avere solo negli occasionali casi in cui viene trovato un embrione all'interno. Purtroppo nel giacimento di Cabot, non sono ancora stati trovati embrioni.

Lo studio delle uova di Meze è da sempre condotto da Monique Vianey-Liaud dell'Istituto di Scienza ed Evoluzione del dipartimento di Paleontologia dell'Università di Montpellier II. Monique, basandosi su criteri paratassonomici assegna ad ogni tipo di guscio un termine generico, seguito dal suffisso "oolithus" (esempio: guscio dai grandi tubercoli= Megaloolithus).



Uova di dinosauro in fila

 

Nel Museo-Parco sono state ritrovate sette oospecie diverse: al genere Megaloolithus (riconducibile ai Titanosauri) caratterizzato da un guscio con i tubercoli ben marcati appartengono il M. aureliensis, il M. petralta, il M. siruguei e il M. mammillare; al genere Cairoolithus caratterizzato da un guscio più sottile appartengono il C. roussetensis e il C. dughii. A questo ultimo appartiene un eccezionale insieme di sette uova che presentano una patologia osservabile anche negli uccelli moderni: il guscio è composto da ben due strati invece che da uno solo, ciò indica che l'uovo è stato ritenuto una volta in più all'interno dell'utero del dinosauro, ed ha così accumulato uno strato supplementare. Queste uova sono state ritrovate intere anche perché non si sono mai schiuse: il guscio troppo stratificato e duro avrebbe impedito l'uscita del piccolo.


Uova di dinosauri in situ

Alcuni nidi di uova di dinosauro in situ. Nella foto piccola a sinistra c'è il Prismatoolithus caboti:
misura 7,5 centimetri in lunghezza e 4,5 di diametro

 


La settima oospecie appartiene al genere Prismatoolithus caboti così chiamato in onore di Alain Cabot. Queste sono le più piccole uova di dinosauro carnivoro al mondo, e analizzando la loro taglia e microstruttura, sono state trovate analogie con le uova di Troodon trovate in Montana.


Dinosauro Extraterrestre

E.T., telefono, casa... una replica di dinosauro aspetta di essere restaurata nei laboratori di Meze

 


Tutti i fossili esposti a Meze si trovano all'interno di vetrine alloggiate in una bella pineta ombreggiata, si tratta infatti di un museo sui generis, completamente all'aria aperta. Oltre alle uova di dinosauro provenienti da tutto il mondo, lungo il percorso è possibile ammirare molte specie di dinosauri ricostruiti, fossili originali, esemplari della fauna coeva ai dinosauri e una collezione di impronte di dinosauro che comprende tracce sia di erbivori che di carnivori.


Alcune riproduzioni di dinosauri lungo il percorso del parco

Questa ricostruzione di Brachiosaurus è una delle più grandi del mondo: lo scheletro è alto 12 metri e lungo 25. Nella foto piccola, uno Spinosaurus a grandezza reale alto 6 metri e lungo 13.

 


Per i più piccoli c'è la possibilità di giocare al paleontologo, e scavare alla ricerca di un enorme scheletro di dinosauro sistemato in un recinto ricoperto di sabbia.

Il momento più emozionante della visita al museo consiste nel passare attraverso al giacimento delle uova di dinosauro, dove è possibile vedere da distanza ravvicinata le uova in situ, nidi interi e gusci rotti dappertutto...(non illudetevi: tra i visitatori e il giacimento c'è una rete protettiva!).


Sito di scavo di uova di dinosauro francesi

 

Nel 2004 a Meze è stata inaugurata una nuova mostra-sentiero, che si snoda sempre all'aperto, sull'origine ed evoluzione dell'uomo. E' particolarmente interessante perché, anche se, naturalmente, si tratta esclusivamente di calchi di pezzi unici e straordinari, l'impressione che lascia al visitatore è quella di aver viaggiato nel tempo alla ricerca delle proprie radici. Basandosi su criteri di fedeltà assoluta sono stati ricostruiti non solo i crani e gli scheletri degli antenati dell'uomo, ma anche i manufatti (utensili in generale, frecce, amigdale, oggetti decorativi) prodotti nella preistoria.


bacheca dell'evoluzione umana

 

Se vi trovate nella Francia meridionale, non perdete l'occasione di visitare il Museo-Parco di Meze...imparerete di più alla fine dei due sentieri che con tanti documentari televisivi, perché, come dice il saggio "è meglio vedere una volta che mille volte sentirne raccontare".

Per maggiori informazioni www.musee-parc-dinosaures.com

e www.musee-prehistoire-origine-evolution.com


Lo staff del parco delle uova di dinosauro di Meze, Francia

Il team del Museo-Parco di Meze

Grazie ad Alain e Marina Cabot per l'aiuto fornito


Diana Fattori © 2001-2008