Nel cuore della Val d’Argent

L’Euromineral & Eurogem a Sainte-Marie-aux-Mines


di Diana Fattori

foto Nando Musmarra

 



Abstract: Sainte-Marie-aux-Mines lies in the French Alsace region, not far from the city of Strasbourg. During the third week in June the town hosts Euromineral & Eurogem, one of the most bedazzling fossil and mineral show in Europe. The whole village is involved and all the streets are invaded by hundreds of people rushing everywhere, from every country, to sell, buy and trade minerals, fossils, gems, meteorites and sea shells.


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Ogni anno, nella Val d’Argent dei monti Vosgi al centro dell’Alsazia francese, sorge un gigantesco villaggio di tende: non si tratta di un incontro di nomadi nè di un raduno di mercanti orientali ma dell’Euromineral & Eurogem, una delle più importanti manifestazioni europee riguardante minerali, fossili e gemme che si tiene la terza settimana di giugno a Sainte-Marie-aux-Mines. Giunta alla 48° edizione, l’evento ha raggruppato nel 2011 circa 1000 espositori provenienti da 60 paesi e un pubblico di appassionati di oltre 32.000 persone. La fiera si sviluppa in due luoghi distinti: l’Euromineral è la zona più grande, dove si trovano i commercianti di minerali, fossili, meteoriti e conchiglie; e l’Eurogem che si caratterizza come area specializzata in gioielli, pietre lavorate e materiali per gioiellieri e artigiani del settore.

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Queste due zone sono facilmente raggiungibili a piedi l’una dall’altra, ma è più divertente prendere in Gem Express, un trenino delle giostre che collega gratuitamente le due aree.


Lapislazzuli


Come ogni anno, anche per il 2011 erano state annunciate due mostre speciali, una sui minerali (che celebrava l’opale) e una sui fossili. Quest’ultima, dedicata al giacimento di Messel, si è rivelata, in realtà, un piccolo spazio composto da due tavoli dove venivano distribuiti volantini, esclusivamente in tedesco e in francese che pubblicizzavano il sito di Messel in Germania. Non è stato esposto neppure un singolo fossile del famoso giacimento che, lo ricordiamo, è un sito paleontologico di fama mondiale, risale all’Eocene ed è importante per la varietà e l’abbondanzadi fossili, dai mammiferi ai pesci, dai rettili agli insetti, che seppur in un contesto di conservazione differente, sono simili a quelli dei celebri giacimenti americani del Wyoming.


lUSSATITE


Non potendo ammirare i fossili di Messel, mi sono rifatta gli occhi con la mostra sull’opale. Qui l’organizzazione è stata ineccepibile nel mettere in mostra minerali che suscitavano continui “ohhh!” e “ahhh!” da parte del pubblico. Sono state esposte sia pietre preziose che grezze, e bellissimi esemplari di fossili opalizzati (belemniti, conchiglie, piccole ossa di rettili marini) provenienti dall’Australia.

La mostra è stata curata nei minimi dettagli, fornendo notizie storiche (e pettegolezzi) sulla bellissima pietra. Forse non tutti sanno che la parola Opale deriva dal latino “Opalus” che a sua volta deriva dal sanscrito “Upala” che significa pietra preziosa. L’opale è stata da sempre una pietra amata e apprezzata. Nel corso dei secoli, ci sono stati esemplari che hanno fatto la storia delle pietre preziose, di cui, però, non è purtroppo giunta fino a noi nessuna traccia, se non in forma di leggenda. Si è perso nel nulla l’opale grande come una noce posseduto dal senatore romano Nonius, che attirò l’attenzione di Marcantonio che lo bramava, per donarlo a Cleopatra. Per essersi rifiutato di cederlo, Nonius fu condannato a morte, così decise di lasciare Roma in fretta e furia, scomparendo per sempre dalla scena e portando con sè la favolosa pietra. Perso per sempre è anche il “Fuoco di Troia”, un opale nero di 700 carati che Napoleone avrebbe donato alla moglie Giuseppina.

Nonostante l’evidente bellezza dell’opale e le scoperte di giacimenti un pò in tutto il mondo che hanno fornito esemplari spettacolari, questa pietra ha sempre avuto fama di essere menagrama... c’è chi sostiene che questi pettegolezzi sulla ipotetica “iella” siano stati per anni alimentati dalle compagnie proprietarie delle miniere di diamanti in Africa, che vedevano un temibile avversario nella pietra che emette bagliori opalescenti...

Quarzo rosaAmmoniti francesi


E mentre a fine giugno in Italia le temperature toccavano un pò dappertutto i 30° con il 60% di umidità, il clima fresco e piacevole di Sainte Marie ha favorito le passeggiate nel grande mercato all’aperto sulle meraviglie della natura.

Per quanto riguarda i minerali impossibile non ricordare agli splendidi esemplari esposti all’interno del teatro cittadino. Qui sono concentrati i venditori di minerali più belli (e più cari!) che provengono letteralmente dai quattro angoli del globo. I commercianti che espongono in questo settore offrono spesso pezzi unici che è più facile vedere in un museo che nella fiera locale: pepite d’oro e d’argento, cristalli ed esemplari rari provenienti da miniere ormai esaurite.

Nello spazio all’aperto, dove si concentra la maggior parte dell’Euromineral, quest’anno c’erano almeno un paio di commercianti che vendevano esclusivamente l’ametista delle nuove concessioni minerarie dell’Uruguay, dai prezzi più che abbordabili e dalla qualità eccellente, molti minerali rumeni, fluorite cinese, tanti cristalli di tutti i colori e la sempre bellissima malachite dello Zaire, dal bel verde deciso che ricorda i quadri di Matisse.

Dente di squalo del MaroccoAmmoniti svolte

Sul piano dei fossili, va notata la presenza di molti amatori, soprattutto francesi, che offrivano fossili locali molto interessanti che difficilmente si trovano nelle fiere più grandi come Tucson.

Passeggiando per i vari stand c’erano quindi molti fossili francesi inusuali, come le belle ammoniti svolte della Provenza e echinoidi provenienti da tutta la Francia; naturalmente l’offerta si allargava a livello internazionale con tante ammoniti tedesche e malgasce, pesci libanesi, e fossili marocchini in tutte le salse. C’erano molti denti di Basilosaurus e Mosasaur globidens dal Marocco, pesci della Green River fm. del Wyoming, echinoidi provenienti dalle località più svariate, alcuni dei quali montati in posizione di vita con le spine in bella vista, legno pietrificato dalle località classiche dell’Arizona e dall’Indonesia (quest’ultimo è meno colorato, ma comunque molto bello ed a buon prezzo).

Echinoide ricostruitoLeviathan melvillei

Tra i fossili che più hanno colpito la mia attenzione c’erano una superba mascella di squalo primitivo, Edestus sp. dal Devoniano di Sparta ( Illinois, Usa) e due denti di Leviathan melvillei, il capodoglio peruviano dai denti più grandi del mondo. In realtà i fossili del Leviatano sono sul mercato da anni, e venivano offerti, come spesso accade, come “nuova specie”. Stavolta la “specie” era nuova davvero, se consideriamo che lo studio sul Leviathan che lo ha formalmente classificato è stato pubblicato appena nel giugno 2010. Ha attirato la mia attenzione anche una Marrellomorfa (Furca mauretanica) proveniente dai giacimenti ordoviciani della Valle di Draa, in Marocco. Questi fossili, che si credevano confinati al Cambriano, sono invece stati recentemente identificati anche nei giacimenti ordoviciani marocchini, allungandone la sopravvivenza di alcuni milioni di anni nei record fossiliferi. L’esemplare esposto era meno perfetto di quelli che siamo abituati a vedere (sui libri!) della Burgess Shale canadese, e trattandosi di un pezzo isolato è impossibile farsi un’idea di quello che potrebbe fornire il giacimento, mi auguro che in futuro possa riservare belle sorprese.

Mascella di archeocete, balena primordialeMarrellomorfa (Furca mauretanica)


Molte persone con le quali ho parlato, hanno lamentato che, sotto il profilo fossili, quest’anno non c’erano grandi novità. Questo è probabilmente l’effetto di un processo di globalizzazione (l’e-commerce su internet, facebook, etc...) dove tutto è a portata di mano. Fossili irraggiungibili e sconosciuti ai più fino a qualche tempo fa, oggi sono diventati familiari ed a portata di un “click”. E allora, vale ancora la pena di visitare le mostre? Dice il saggio: vale più vedere una volta che mille volte sentirne raccontare. Non c’è niente che possa sostituire l’emozione di visitare una fiera di persona. E la mostra di Sainte Marie è uno dei migliori appuntamenti del settore. Tra l’altro, va lodata l’organizzazione per come riesce a mettere il visitatore a suo agio: è facile parcheggiare, se proprio non si trova il parcheggio in paese si può fermare l’auto appena fuori e raggiungere la fiera con una comoda navetta, è facile trovare una stanza carina ed economica, si mangia benissimo, ed è un piacere guidare lungo le strade del vino che girano intorno Sainte Marie.

Spesa fossilePterodattilo

Una visita alla fiera di Sainte Marie va presa come una breve vacanza, considerando che i dintorni offrono molti spunti interessanti: dalla Voleria delle aquile (un castello fondato nel 1250 da Federico II, autore del primo trattato sulla falconeria) a Colmar e il magnifico museo di Unterliden, dal castello di Koenigsbourg ai piccoli e deliziosi paesi che sembrano fatti di marzapane. E in questo quadro idilliaco, alzando gli occhi al cielo, non potete non notare le cicogne, che in questa stagione svolazzano a decine sui tetti di tutta la zona. Sainte Marie ha una secolare tradizione mineraria: già dal X secolo la scoperta del primo filone d’argento dette il via ad una indagine sistematica alla ricerca del prezioso minerale. Oggi è possibile visitare alcune delle miniere storiche, la più interessante è Tellure, dove è possibile sperimentare le emozioni dei primi cercatori in tutta sicurezza.

Fossili originali


Nel 2012 L’Euromineral & Eurogem si terrà dal 21 al 24 giugno. Segnatevi la data sul calendario (o fate un nodo al fazzoletto, se lo usate ancora) e non perdetevi la prossima edizione di una delle fiere più belle e interessanti del mondo!

Voleria delle Aquile

Volerie Des Aigles

Links utili:

www.euromineral.fr il sito ufficiale dello show

www.haut-koenigsbourg.fr sito del castello medievale di Haut-koenigsbourg

www.musee-unterlinden.com il più importante museo di Colmar

www.vinalsace.com ...belli freschi, sono ottimi i bianchi...

www.tellure.fr la miniera d’argento di Tellure


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