49° Esposition Internationale Mineral & Gem a Sainte-Marie-aux-Mines

Lo Show di Sainte-Marie è morto? Lunga vita allo Show!

Il tentativo, riuscito, di salvare una città, o perlomeno di rallentarne la sua fine.

 

di Nando Musmarra & Diana Fattori

 

Claude Abel, sindaco di Saint-Marie

 

Quasi 1.000 gli stand di commercianti ed appassionati, più di 32.000 visitatori, 30.000 mq. di spazio espositivo, il tutto in un paese con meno di cinquemila anime, distribuito lungo la strada camionabile che si sviluppa nello stretto canyon della Val d'Argent. Numeri da far tremare i polsi: ecco il quadro che si presentava alla fine del 48° Euromineral & Eurogem tenutosi a Sainte-Marie-aux-Mine, in Francia, nel 2011.


Obiettivamente era difficile ipotizzare un'espansione ulteriore della fiera. La logistica era quella che era. La squadra organizzativa di Michel Schwab aveva dunque pensato di spostare subito la fiera nella più grande Colmar, trasferimento inizialmente previsto per il 2014.

 

Saintemarie-2012-10

La reazione delle città di Sainte-Marie è stata immediata. I cittadini si sono stretti intorno al loro sindaco Claude Abel, asserendo, con forza, che lo show si sarebbe tenuto ancora lì, e tutti insieme hanno iniziato a darsi da fare per organizzare uno show parallelo e nelle stesse date di Colmar 2012.


Gli espositori erano disorientati. Alcuni avevano seguito i vecchi organizzatori versando gli anticipi allo show di Colmar, altri avevano confermato la loro partecipazione con la nuova organizzazione di Sainte-Marie. La maggior parte aveva invece scelto di aspettare e vedere come si sarebbero evoluti gli eventi, nel frattempo avvelenati da storie di denunce in carta bollata, sabotaggi e smentite. A febbraio del 2012 è arrivata la notizia che a Colmar i vecchi organizzatori avevano capitolato, rinunciando allo show per mancanza di adesioni.

 

 Saintemarie-2012-13

 Evitato lo scippo della fiera, Claude Abel, sindaco di Sainte-Marie, si è trovato a far fronte alla sua complessa organizzazione, conscio del fatto che anche il più piccolo passo falso sarebbe stato enfatizzato ed usato, in futuro, contro di lui. Egli è riuscito a convincere la città che se si voleva organizzare l'evento con successo, tutti dovevano rimboccarsi le maniche e lavorare con entusiasmo. Il sindaco ha avuto ragione, coinvolgendo nella macchina organizzativa un numero di collaboratori, quasi tutti locali, di gran lunga superiore a quello degli anni passati.


Con queste premesse e con tanta curiosità abbiamo lasciato casa in una giornata torrida di fine giugno. Il viaggio è stato lungo e un pò noioso: con 36 gradi all'ombra, le soste sono state riservate esclusivamente al rifornimento del carburante, i cui prezzi, ormai insostenibili, ci hanno ricordato che in Italia per restare svegli al volante non c'è bisogno di drink energetici, ma bastano le continue scosse di adrenalina provocate dal caro benzina e dai prezzi dei pedaggi autostradali.


Siamo arrivati in Germania con il serbatoio volutamente vuoto, felici di rempirlo con carburante molto più a buon mercato, poichè non tassato dal famigerato fisco italiano. Ci siamo fermati per il pranzo in un tranquillo paesino tedesco, con le stradine che si perdevano tra le fioriere, proprio prima di passare il Reno.

 

Ammonite, svolte e non!

 

In un baleno siamo arrivati in Francia, dove il traffico era fluido. Le rotatorie si susseguivano, veloci, l'una dopo l'altra. Il rosso, il verde ed il giallo dei semafori nostrani è stato presto dimenticato. Abbiamo preso possesso della stanza a Colmar, e fatto un veloce giro nel quartiere fieristico, deserto, che avrebbe invece dovuto ospitare l'evento del 2012 e poi via verso Sainte-Marie, passando per Ribeauville, la città delle cicogne. Valicato il Col du Haut, siamo scesi in picchiata verso la meta.


La città di Sainte-Marie aux Mines ci ha accolto in tutta la sua decadenza. L'architettura delle case è magnifica, ma gran parte di esse sono parzialmente diroccate. Si intuisce che il posto era una volta ricco, il fulcro di quello che per secoli è stato uno dei maggiori centri produttori di argento del mondo. Il suo destino sembra inesorabilmente segnato, come quello di tutte le città minerarie, immolate in nome della scarsa produttività e della protezione del territorio.

 

Ametista UruguayTeschi scolpiti

 

E' stata la prima volta che abbiamo visitato la fiera di mercoledì, prima dell'apertura ufficiale. Complici i pettegolezzi che ci hanno accompagnato, eravamo pronti ad
evidenziare anche la più piccola pecca dell'organizzazione, considerando che le sue redini erano, fatto più unico che raro, in mano a politici locali, invece che a organizzatori professionisti.


È bene dire subito che la nostra pistola (pardon, la nostra penna) puntata contro l'evento non ha mai sparato, neanche a salve, anzi, dopo solo pochi minuti è stata riposta nella fondina, tanta è stata la perfezione dell'organizzazione: bagni sempre pulitissimi ed in maggior numero, parcheggi posizionati strategicamente ed economici, parcheggi gratuiti per gli espositori. Lo staff dei volontari in maglia rossa e degli uomini del servizio d'ordine si sono dimostrati sempre sorridenti, solerti e disponibili, pronti ad aiutare in ogni occasione. Si percepiva una genuina voglia di far funzionare le cose.

 

Acquari fossili Wyoming - Pesci Messel


Gli spazi espositivi sono stati aumentati a 35.000 metri quadrati ed è stata ripavimentata gran parte della superficie fieristica. Ad una prima occhiata le fila di gazebo bianchi erano più ordinate. E' stata cambiata la logistica di alcuni dei punti critici della mostra, che negli anni passati sembravano cul de sac invalicabili in caso di uno sgombro improvviso; sono state aperte nuove uscite di sicurezza ed ampliate quelle vecchie. Ad aumentare la sensazione di un ordine maggiore, ha contribuito l'assenza dei pesanti e puzzolenti autoarticolati grazie alla riapertura del tunnel a pagamento, che, dopo quasi un decennio, finalmente convoglia il traffico dei bisonti della strada fuori dal territorio cittadino.

 Basta ciance, passiamo alla descrizione delle novità della Borsa. Le temperature del mercoledì e del giovedì sono state proibitive, caldissime e con l'umidità molto alta. Ci siamo sorpresi spesso a cercare riparo sotto i tendoni dei venditori che godevano del privilegio di un po' di ventilazione.

 

  Mosasauro mascella

 

La fiera è stata divisa, come negli anni passati, in due sezioni separate, la zona gemme e la zona dei fossili e dei minerali, lontane tra di loro poche centinaia di metri. Da buoni appassionati di paleontologia, abbiamo visitato prima il settore dedicato alle gemme ed alla bijotteria, come pazienti che si tolgono subito il dente cariato. Gli opali esposti erano molto belli, con colori accattivanti, e facevano a gara con i coralli ed i camei ad attirare l'attenzione del pubblico.


I gioielli esposti erano in generale di buona qualità, le ambre baltiche ed il copale malgascio avevano prezzi più sostenuti rispetto agli anni precedenti, ma la qualità era ottima. Le specie degli insetti inclusi che abbiamo ammirato si presentavano incredibilmente varie: ragni e moschini, zanzare e formiche, pullulavano anche nel pezzo più piccolo, quasi a formare degli zoo in miniatura. Alcuni artigiani sono riusciti a coniugare la qualità dei reperti esposti con sculture artistiche di buon gusto.

 

Prodotti artigianali francesi

 

Lasciata la parte della fiera dedicata ai gioielli, al trenino che gratuitamente collega le due sezioni della manifestazione, abbiamo preferito fare due passi per dare una sbirciatina ai banchi del mercatino gastronomico che esponevano ogni ben di dio lungo la strada principale. Ci è sembrato di aver raggiunto il paradiso del cibo artigianale e di buona qualità. Formaggi, salamelle, torte rustiche e dolci dalle forme tutte diverse, erano lontani mille miglia da quello che siamo abituati a vedere nei supermercati massificati.

 

Trenino Sainte Marie

 


Raggiunta l'entrata principale della fiera, ci siamo subito diretti verso il teatro, sede abituale delle migliori esposizioni di minerali. L'edificio del teatro è elegante, pieno di storia, le scale scricchiolanti. Il caldo era però asfissiante, amplificato dagli innumerevoli faretti che evidenziavano i luccichii dei campioni di acquamarine, berilli e smeraldi, la cui vista anche per un solo minuto valeva bene una sauna. Un sistema di climatizzazione sarebbe davvero auspicabile per il futuro, non tanto per i visitatori che sono liberi di lasciare il teatro dopo averne visitato le meraviglie esposte, ma per gli espositori, che sono costretti a restarvi per alcuni giorni.

  

Stelle marine marocchineSaintemarie-2012-18

 

Il venerdì mattina è finalmente rinfrescato. La maggior parte degli affari erano già conclusi, e ne abbiamo approfittato per parlare con gli espositori. A parte gli insoddisfatti cronici, i più erano contenti che lo show fosse rimasto nella città di Sainte-Marie e di aver conservato lo stesso posto degli anni precedenti (e quindi il proprio avviamento), anche se hanno dovuto sobbarcarsi la fatica di trasferire le mercanzie dai parcheggi ai banchi. In effetti questo tipo di "manovre" sarebbe stato più semplice all'interno di un ente fieristico che non tra i vicoli stretti di una piccola città. Tutti gli espositori con i quali abbiamo parlato erano però concordi sul fatto che la maggior parte del pubblico visita la fiera di Sainte-Marie proprio perchè è diversa da tutte le altre, svolgendosi in un borgo pittoresco invece che in anonimi padiglioni fieristici, uguali in tutto il mondo.


Come consuetudine, dopo le giornate frequentate esclusivamente dai professionisti del settore, il sabato è il primo dei due giorni dedicati al grande pubblico. Già prima dell'orario di apertura c'erano lunghe file ai botteghini, ingrossate da centinaia di appassionati mattinieri ed impazienti.

 

High Tech WC


L'aroma dei croissant e del pane appena sfornato si disperdeva nella città. Dopo la visitina di rito alla toilette high tech, che si disinfetta automaticamente dopo ogni uso, siamo arrivati all'entrata della fiera. Abbiamo notato che quest'anno le file ai botteghini si sono rivelate più fluide e snelle rispetto agli anni passati. A dispetto dell'afflusso incessante dei visitatori, si assottigliavano in breve tempo, per poi sparire come d'incanto, merito di un personale più numeroso ed efficiente.

 

Malachite e cappello

 

All'interno della fiera abbiamo incontrato gli altri componenti di PaleoNature ed insieme ci siamo fiondati nel vivo dello show, dove tra piriti ed ammoniti, echinoidi e trilobiti, finalmente rivediamo tutti gli amici con i quali siamo soliti incontrarci una volta l'anno in occasione di questa manifestazione. Se vogliamo tentare una statistica di pubblico, abbiamo notato un aumento degli espositori e dei visitatori spagnoli; italiani e francesi stabili ed una leggera diminuzione dei tedeschi.

 

Trampolieri a Saint Marie

 

Da segnalare il ritorno, dopo alcuni anni di assenza, di trombettisti e trampolieri, che hanno allietato la fiera con musiche e giochi circensi, per la gioia di grandi e piccini. Bisogna proprio ammetterlo, l'atmosfera generale del sabato era allegra e solare, lontana mille miglia da quella che si percepisce in manifestazioni analoghe.

 

Orso fossile


La ciliegina sulla torta è stata la presentazione del terzo volume della serie in lingua spagnola Nomochirus dedicato all'ordine Spatangoida. Non abbiamo perso l'occasione di farci autografare la nostra copia da uno degli autori, Manuel Saura Vilar, che era presente all'evento.


Altra uscita da segnalare tra le novità dell'editoria dedicata ai fossili, è "Fossils of the Whitby coast" scritto dal giovane paleontologo Dean R. Lomax. Il volume, in lingua inglese, è dedicato sia ai professionisti della ricerca che ai cacciatori di fossili con meno esperienza e accompagna con mano alla scoperta dei fossili lungo la cosiddetta "Jurassic Coast" inglese.

 

Manuel Saura Vilar - Spatangoida

 

Al di là dei fossili, ci hanno favorevolmente colpito le fulguriti, queste meraviglie della natura che sono create dai fulmini quando colpiscono la sabbia. Gli espositori specializzati in meteoriti, esponevano queste vere e proprie materializzazione di energia, in tutte le forme e grandezze, con prezzi  per lo più abbordabili.

   

fulguriti

 

 Nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato Sainte-Marie diretti in Germania, per una tre giorni di full immersion nel Giurassico. Prima abbiamo assaggiato il Toarciano nel Baden-Württemberg poi, lasciati gli amici italiani alle prese con un infruttuoso tentativo di preparare un caffè con la moca sui lastroni giurassici direttamente nella cava, tra un ammonite piritizzata e un resto di ichtyosauro, ci concediamo due rilassanti giornate nell'arcipelago giurassico di Solnhofen, dove abbiamo la fortuna di vedere il nuovo dinosauro Sciurumimus (conosciuto fino a quel giorno come Xaveropterus) fresco fresco di battesimo nella sua sede definitiva: il Bürgermeister Müller Museum di Solnhofen.

Se non volete perdere l'occasione di ammirare Sciurumimus, il teropode forse meglio conservato al mondo, suggeriamo di visitare il Museo di Solnhofen quanto prima poichè in autunno ci sarà la chiusura dell'edificio per improrogabili lavori di ristrutturazione degli spazi espositivi.

 

Cafè ed ammoniti dorate

 

Dopo una veloce visita al maestoso Jura-Museum di Eichstätt, abbiamo diretto il muso della macchina verso sud, lasciando a malincuore la Germania. Valicato il Brennero e raggiunta la pianura, tra temperature di nuovo probitive, abbiamo alleviato la noia del viaggio consultando l'agenda delle prossime iniziative fieristiche del settore fossilifero. E abbiamo constatato con rassegnata amarezza che fino alla fine di settembre in Italia non ci saranno manifestazioni di rilievo... e decidiamo che  in questi periodi di crisi, è meglio risparmiare soldi e non disperdere energie, e concentrarsi sullo show di Monaco di Baviera che si terrà a fine ottobre, e la fiera di Roma i primi due giorni di dicembre.

 

Sciurumimus  Xaveropterus

 

Nando Musmarra & Diana Fattori 2012 ©