Am Löwentor

Am Löwentor: al Museo di Storia Naturale di Stoccarda, tra draghi e mostri marini.
Se state visitando Stoccarda e alla tecnologia dei motori preferite le scienze della terra, allora salterete a piè pari le visite ai musei della Mercedes e della Porsche e vi fionderete al museo di storia naturale Am Löwentor, quasi tutto dedicato al Mesozoico, era geologica i cui sedimenti abbondano nel Baden-Württemberg, la regione tedesca in cui si trova Stoccarda, e nella vicina regione della Baviera.

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Cranio e scheletro di un Plateosaurus del Keuper di Trossingen

 


Stoccarda è una città che, come il vino buono, migliora col passare degli anni. Per merito di un moderno ed efficiente sistema di metropolitane e di trasporti su rotaia in superficie, negli ultimi anni l'aria della metropoli industriale, sede di case automobilistiche del calibro della Mercedes Benz e della Porsche, è diventata più respirabile. Anche il traffico privato ne ha tratto beneficio... e non era una cosa scontata, viste le pressioni che le compagnie petrolifere e le suddette case automobilistiche hanno da sempre esercitato per ostacolare lo sviluppo di una rete di trasporti pubblica allo scopo poter vendere più automobili, e bruciare, di conseguenza, più combustibili fossili.


Intendiamoci, il panorama di Stoccarda non è e non sarà mai come la cartolina di un tramonto caraibico, ma alcune zone del centro città sembrano quasi un'oasi di pace, e il ricordo del traffico caotico delle ore di punta sembra appartenere al passato. E' proprio in una di queste aree tranquille, nel verdissimo Rosenstein Park che sorge il Museo di Storia Naturale di Stoccarda, al secolo Staatliches Museum für Naturkunde Stuttgart.

 

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Diviso in due sezioni indipendenti poste alle due estremità del parco, quella più a Est, “Museum Schloss Rosenstein”, è dedicata alla biologia, mentre la sezione Ovest “am Löwentor”, di cui ci occuperemo in quest'articolo, è specializzata in geologia e paleontologia. Rimodernato recentemente, il museo "am Löwentor" dispone di sale ampie e ben illuminate e dai soffitti altissimi, con gli ambienti divisi da un gioco di scale, cristalli e corrimano in leghe speciali.

 

Nonostante il museo “am Löwentor" si trovi in una delle metropoli più grandi e cosmopolite della Germania, è quasi interamente dedicato alla paleontologia locale. Questa potrebbe sembrare una limitazione, ma non lo è, poichè Stoccarda giace in un territorio pieno di giacimenti fossili che hanno fatto la storia della paelontologia.

 
L'attuale allestimento Museo “am Löwentor” comprende essenzialmente tre sezioni: la prima presenta un excursus sulla paleontologia generale, per poi approfondire i più importanti eventi geo-paleontologici del Triassico, che in Germania è diviso nei periodi detti Buntsandestein, Muschelnkalke e Keuper, con l'esposizione di una eccezionale serie di fossili, invertebrati e soprattutto vertebrati, con rettili dalle forme bizzarre ed con i primi dinosauri. La collezione è suddivisa in ordine cronologico e per località di provenienza e offre un quadro completo del patrimonio paleontologico Triassico del territorio della regione del Baden-Württemberg e delle regioni confinanti.

 

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Due fossili caratteristici del Muschelnkalk: Nothosaurus gaillardoti e un Placodus sp. (scheletro completo e cranio) ritrovato a Steinsfurt


La seconda sezione, anch'essa molto legata al territorio, espone i resti fossili degli organismi vissuti nel Giurassico. Anche questo periodo geologico, come il precedente, in Germania è suddiviso in tre parti, lo Schwarzjura (Giurassico nero), il Braunjura (Giurassico marrone) ed il Weissjura (Giurassico bianco). Gli enormi fossili fanno pensare al Museum für Naturkunde di Stoccarda come al Louvre della paleontologia: solo che al posto La zattera della Medusa di Théodore Géricault o dell'Incoronazione di Napoleone di Jacques-Louis David, sono appesi alle pareti colossali resti di ichtiosauri, plesiosauri, squali e coccodrilli di eccezionale qualità e di una dimensione tale che quasi intimidiscono.

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 Un ittiosauro gigante

 


La restante superficie del Museo è occupata, infine, dai fossili del terziario e del quaternario. Di rilievo sono poi le collezioni dei fossili delle Molasse risalenti al Miocene, costituite principalmente da resti di squali per la Molassa di origine pelagica, e dai resti di invertebrati e vertebrati (sopratutto rinoceronti ed elefanti) e di vegetali (palme e magnolie) per la Molassa d'acqua dolce, testimonianza di climi sub-tropicali, con paludi ed acquitrini che imperavano nel sud della Germania circa 18 milioni di anni fa. Il tutto con una strizzatina d'occhio agli eventi vulcanici e di origine meteorica che hanno modellato il territorio del Baden-Württemberg negli ultimi 50 milioni di anni, come il famoso cratere meteorico nel cui centro sorge la caratteristica cittadina di Nordlingen

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Un Deinotherium dalla Molassa salmastra di Langenau

 

 

IL TRIASSICO


Il Buntsandestein, che va da 251 a 243 milioni di anni fa, è il più vecchio dei tre gruppi litostratigrafici del Trias tedesco. A quei tempi esisteva una solo grande continente, Pangea, che era concentrato tutto su una parte del pianeta e circondato dall'oceano di Pantalassa. Tra le regioni nord e sud di Pangea c'era il vasto golfo del mare di Tetide.

Equivalente alla Moenkopi fm. americana, il Buntsandestein è ben esposto nelle regioni di Hannover, in Turingia, in Franconia ed in Svevia. I suoi sedimenti sono costituiti prevalentemente da potenti arenarie rosse, con conglomerati di sabbia e fango indurito, intercalate localmente da argille, gres, gesso e dolomia.
Molto importanti economicamente, le rocce composte dai sedimenti risalenti al Buntsandestein sono state sfruttate da tempi immemori come materiale da costruzione per l'edilizia comune ma anche per chiese, castelli, ponti. Ad esempio le Cattedrali di Friburgo, Strasburgo e Basilea, la Cattedrale Imperiale di Frankfurt e il famoso Castello di Heidelberg sono stati costruiti usando rocce appartenenti a questo gruppo litostratigrafico.

Il Buntsandestein viene descritto come un periodo in cui prevalse un ambiente continentale, arido e semidesertico.
A dispetto della siccità che caratterizzò questo periodo geologico la vita nel Pangea, esisteva, eccome! Piccoli gruppi di piante Licopodi e felci sfidavano il caldo adornando le sponde di ruscelli alluvionali dove vivevano sauri e anfibi (temnospondili).
Al museo di Stoccarda sono esposti fossili di Arizonasaurus, Tanystropheus, Koiloskisaurus, Lagosuchus, Sclerosaurus, Pleuromeia, particolarmente riusciti sono i diorami costruiti su autentica arenaria rossa, con evidenti tracce di rettili (Chirotherium) recentemente attribuite all' Arizonasaurus.

 

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Sullo sfondo Arizonasaurus, l'autore delle tracce sull'arenaria rossa

 

Il periodo intermedio del Triassico in germania è detto Muschelkalk (calcare a conchiglie) e va da 243-235 milioni anni fa. Potente fino a 100 metri, il Muschelkalk consiste principalmente in sequenze di limestone e dolomite intercalate da marne; non mancano evaporiti (gesso, anidrite e salgemma). I sedimenti del Muschelkalk sono sfruttati economicamente per produrre cemento, pietre da costruzione e sono considerati particolarmente adatti come terreno per la coltivazione di vitigni pregiati.
Affioramenti di Muschelkalk che si trovano esposti in superficie nella maggior parte della Germania ed in alcuni stati limitrofi, come l'Olanda, la Danimarca e la Polonia, si depositarono nel cosiddetto bacino tedesco, un mare chiuso, con sporadiche ed intermittenti comunicazioni con le acque più aperte dell'Oceano di Tetide.
Caratterstici fossili del Muschelkalk sono appunto i letti calcarei di conchiglie, ma non mancano strati completamente a brachipodi (Terebratulina vulgaris) o a crinoidi (Encrinus liliiformis).



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Da segnalare che nel Muschelkalk si ritrova l'intera e completa evoluzione delle ceratiti, che sono così diventate i fossil guida del sottoperiodo

 


I vertebrati più rappresentativi del Muschelkalk sono sauri che si erano adattati a vivere in acqua, come Nothosaurus e Simosaurus, rispettivamente dal cranio cranio stretto ed dal cranio allargato; da segnalare i placodonti, morfologicamente simili alle tartarughe, ma imparentati, al contrario, con i plesiosauri, dalla dentatura atta a frantumare i duri gusci dei molluschi di cui i placodonti erano ghiotti; il Tanystropheus, caratterizzato da un collo estremamente lungo dalle vertebre elongate.

 

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 Placodonte

 

Il terzo ed ultimo sotto periodo del Triassico tedesco è il Keuper, a sua volta diviso in Keuper Inferiore da 235-233 milioni di anni fa e Keuper medio, da 233-205 milioni di anni fa. Esso è caratterizzato da depositi lagunari e litoranei di clima caldo e asciutto, ricchi di vegetali, rettili e pesci. Le formazioni sono costituite prevalentemente da argille e marne di vario colore, miste a gesso e salgemma, alternate a strati di arenarie o di dolomie.
Gli animali più rappresentativi del Keuper tedesco sono i Plateosauri, detti anche "Swabian dragons", animali presumibilmente erbivori e gregari, i cui resti sono ben esposti al piano seminterrato del Museo di Stoccarda. Anche un'altro dinosauro basale, il Procompsognathus, popolava il sud della Germania.
Nel Keuper sono ben rappresentati i phytosauri, col Nicrosaurus, detto anche falso coccodrillo, e col Mystriosuchus, che somigliava, invece, ai gaviali.
La più vecchia tartaruga conosciuta sulla terra viene da proprio da questa regione del Wuttemberg, caratterizzata dalla forma del guscio molto arcuata, il che fa pensare che fosse un animale chhe viveva sulla terraferma. Da segnalare gli spettacolari labirintodonti, con eccezionali reperti di di Plagiosuchus, Mastodontosaurus e Cyclotosaurus.

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Molto singolare anche l'Aetosaurus, un lucertolone corazzato di cui è esposta una mortalità di massa di 24 esemplari di eccezionale valore scientifico ed estetico.


Completano gli ambienti del Keuper le testimonianze fossili dei resti vegetali di horestail e cicadi, ginko e conifere.

 

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Un magnifico fossile di Plagiosuchus

 

 

 

IL GIURASSICO
Durante lo Schwarz Jura (Giurassico Inferiore - Lias), il primo dei periodi in cui è suddiviso il Giurassico tedesco, il Sud della Germania, come gran parte dell'Europa, fu ricoperto da un mare caldo e poco profondo, popolato da una miriade di organismi, sia vertebrati che invertebrati. Essi includevano ammoniti, belenniti e altri molluschi di dimensioni ragguardevoli, fonte di cibo per i grossi Ichthyosaurs, squali e altri predatori marini.
Le condizioni cambiarono quando, verso la fine del periodo, ci fu una forte regressione delle acque. Si formarono ambienti bentonici con la deposizione della oil shale, che con il suo caratteristico colore scuro (schwarz=nero) dà il nome al periodo e testimonia la crisi biologica che le creature che vissero nello Schwarz Jura o circa 178 milioni di anni fa.
Il membro più rappresentativo dello Scwarz Jura è la Poseidionia shale (La Posidonia assume questo nome poichè ci sono letti di bivalvi Posidonia), ascrivibile al Toarciano, che è ben esposta nelle famose località di Holzmaden e Dotternhausen, nelle vicinanze di Stoccarda, con tutte le sue incredibili faune di crinoidi (Pentacrinites e Seirocrinus con gambi lungi fino a 10 metri), ammoniti, crostacei, belenniti, pesci, squali, ittiosauri lunghi fino a 10 metri (alcuni con i feti altri con i piccoli appena nati), coccodrilli ed altri rettili marini che, a volte, mostrano l'eccezionale preservazione delle parti molli.

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Anche nel periodo intermedio del Giurassico, il Brauner Jura (Giurassico Inferiore da 178 a 157 milioni di anni fa - Dogger), le faune predominanti sono di origine marina. Il periodo è nominato Brauner (Braun=marrone) per la forte presenza di minerali del ferro, che ossidandosi, assumono il caratteristico colore.
Tra le specie di ammoniti caratteristiche del Brauner Jura, segnaliamo, in ordine cronologico: le Leioceras opalinum (Aaleniano); Otoites sauzei (Lower Bajocian); Garantiana garantiana e Parkinsonia parkinsoni, Oxycerites aspidoides, Oxycerites subinflexus, Garentiana suevica e Cadomites (Polyplectites) linguiferus (Upper Bajocian).
Tra i gasteropodi, sono da segnalare Obornella granulata, Bathrotomaria scrobinula, Pleurotomaria teramachi e Pleurotomaria armata.
I bivalvi sono ben rappresentati da Grammatodon subdecussatus, Pseudolimea duplicata, Coelastarte subtrigona, Trigonopis similis e Trigonias interlaevigata.

Il periodo finale del Giurassico è detto Weiss Jura (Giurassico Superiore-Malm, da 157 a 142 milioni di anni fa) assume questo nome (Weiß = bianco), per la presenza di calcarei di colore chiaro.
Le rocce risalenti a questo periodo (Kimmeridgian/Tithonian), ben esposte nella vicina regione dell'Altmühl River Valley, sono le famose lastre del Solnhofen Plattenkalk, una delle più famose Konservat-Lagerstätten del mondo, con i suoi Archaeopteryx ed altri dinosauri di piccola taglia. Formazione calcarea a grana molto fine, il Solnhofen Platenkalk ha conservato una fauna eccezionale, sia per abbondanza che per varietà di specie.
Infiniti sono gli organismi presenti in questi sedimenti, sarebbe impossibile elencarli tutti; al Museo di Stoccarda sono esposti: echinodermi, crostacei, cefalopodi, gasteropodi, bivalvi, brachiopodi, meduse, spugne, briozoi, pesci cartilaginei e ossei, celacanti, rettili marini, tartarughe, coccodrilli, piante fossili (soprattutto conifere e cicadace) rettili terrestri e volanti.

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Il Terziario

Il resto del Museo è dedicato al Terziario e al Quaternario, con luminose sale dove sono esposti reperti di tutto rispetto, molti dei quali correlati agli eventi meteorici ed ai fenomeni vulcanici che hanno modellato parte del territorio del Baden-Württemberg durante gli ultimi venti milioni di anni, come il coreografico cratere del Riess, nel quale è sorta la città di Nordlingen; in questo cratere durante il Mocene, si formò un lago senza comunicazione esterna, in cui si svilupparono interessanti organismi come alghe, ostracodi, piante, mammiferi, rettili e piccolissime conchiglie. Da segnalare un cervo nano.

Sempre durante il Miocene, si verificò un accentuato vulcanismo, quando più di trecento vulcani eruttarono formando una miriade di laghi dove si svilupparono faune molto interessanti.
Il Miocene è ben rappresentato dalla molassa di origine marina, i cui sedimenti risalenti a circa 20 milioni di anni fa sono rappresentativi di faune appartenenti al fondo marino di una costa molto profonda e frastagliata, con squali, razze, lamantini e balene. Più recente, ma sempre ascrivibile al Miocene, è poi la molassa di acque salmastre e lacustri, con faune di bivalvi, gasteropodi, pesci, piante sub-tropicali e grandi mammiferi, come Gomphotherium, Deinotherium, e rinocerontidi.

Per quanto riguarda il clima, le piante ritrovate indicano temperature mediamente più alte di quelle che si verificano in Germania oggi, testimoniate da ritrovamenti di antilopi, elefanti e cavalli a tre dita.

 

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Un rana ritrovata nella Molassa d'acqua dolce di Steinheim Am Albuch

Quaternario


La grande sala con il confronto dei fossili rappresentativi delle galciazioni con quelli propri dei più caldi periodi interglaciali, chiude la sezione paleontologica, con orsi delle caverne, renne e cervidi Megaloceros) ed immette nella sala propriamente antropologica dove sono esposti i crani di ominidi che hanno fatto la storia della etno antropologia: con un ritrovamento di un cranio del late pleistocene di bad ccannstatt, distrutto in un bombardsamento della iiww

 

Chiude il museo la saletta tutta dedicata all'ambra

 

Didascalie

leptopterygius il primo ichtiosauro trovato nel 1749, stenopterygius fino a 10 metri nascita di un ichtiosauro con embrione Plesiosauri con Thaumatosaurus, plesiosaurus, giovanili coccodrilli marini Steneosaurus, e Platysucus steneosaurus con coda deformata Sturgeon fish hgondrosteusGBanoid scales fish Lepidotes e Dapediumpredatory fish Saurostomus Squalo hibodus con tutto il corpo preservato Squalo hibodus con l'ultima cena Rettili volanti, con Campylognatoide e Dorgygnatus canto alla luna sfenodonte Paleopleurosaurus