SCAVI CASSINA (CH) - RITROVATI EMBRIONI FOSSILI


di Gianluca Toppi

 

Sauricthys by Davide Bonadonna

Saurichthys - disegno di Davide Bonadonna

 

Le rocce del Monte San Giorgio (MSG) con i vari livelli fossiliferi del Triassico medio (242-230 milioni di anni fa), sono conosciute ed invidiate dal mondo intero in quanto custodiscono fossili di straordinario valore e conservazione che permettono lo studio dell'evoluzione di esseri e ambienti sull'arco di milioni di anni di quello che doveva essere un ambiente marino tropicale lagunare. Nel 2006 il Museo Cantonale di Storia Naturale di Lugano (MCSN) ha dato il via ad una nuova campagna di scavi paleontologici in località Cassina (900 m). Lo scavo misura 40 mq e i ricercatori vi lavorano per un mese l'anno. L'8 giugno è stato dato il via alle prime due settimane del 2009. L'11 giugno, la giornata dedicata alle porte aperte, ha permesso ai visitatori di assistere ai delicati lavori di scavo. In settembre si proseguirà con altre tre settimane di lavori.

Si é scelto Cassina, spiega Rudolf Stockar del MCSN, geologo-paleontologo e responsabile degli scavi, perché tra i vari livelli fossiliferi del MSG risultava essere un tassello mancante che andava ristudiato e documentato in modo moderno e dal profilo paleoecologico (ricostruendo cioé l'intero ambiente). I risultati premiano la scelta.


PESCI

Sono stati trovati 220 Saurichthys di due specie diverse: S.curionii e S.macrocephalus. Il pesce Saurichthys, spiega Stockar, lo si ritrova in molti giacimenti e nel Triassico del MSG appare legato ad un ambiente di piattaforma o di scogliera. Probabilmente viveva di agguati e balzava fulmineo sulle prede. La particolarità del nostro livello, continua Stockar, é la densità degli esemplari di varie dimensioni. Abbiamo una grande quantità di Saurichthys della stessa specie ed età geologica ma di età biologica differente partendo dall'embrione pre-natale sino all'adulto di 45 cm. Una situazione unica che permetterà di studiarne le fasi di crescita.

Janine - Saurichtys con gli embrioni fossili

"Janine", l'esemplare di Saurichthys che contiene gli embrioni fossili

 

 

La ricerca prosegue nei laboratori. I reperti vengono studiati e i fossili "preparati" (liberati cioé dalla roccia che li ha inglobati e conservati). Durante questa fase si é fatta una scoperta sorprendente. All'interno di "Janine" (nome attribuito alla femmina di Saurichthys visibile al MCSN), sono state notate delle forme biancastre simili a gancetti, rivelatesi poi essere 16 embrioni della grandezza di ca 1 cm.


I gancetti biancastri rivelatisi embrioni fossilizzati

Close up di un embrione di Saurichthys fossilizzato

 

 

Mai ne sono stati ritrovati così tanti e piccoli in un esemplare. La conservazione di embrioni nei Saurichthys é conosciuta ma ad oggi, all'interno del pesce, erano stati rilevati unicamente i cranietti (ossei) dei piccoli. A Cassina, ed é la prima volta al mondo che ciò si documenta, si é trovata anche la parte post-craniale molle con muscolatura conservata e suddivisa in segmenti tipica degli embrioni da cui si sviluppa poi la differenziazione degli organi. La conservazione di questa parte é stata possibile quasi sicuramente grazie ad un velo batterico che ha coperto il cadavere. Si é così avuta una cappa isolata dal resto, all'interno della quale si sono formate delle condizioni geochimiche particolari con crescita di minerali di fosfato che hanno sostituito la parte molle in un calco perfetto. Questo ritrovamento supporta l'ipotesi che Saurichthys fosse un pesce che partoriva piccoli vivi. La particolare conservazione descritta indica inoltre che sul fondale dovevano esistere film batterici con un ruolo importante nei processi di fossilizzazione che avvenivano nel bacino di Cassina.


*Renesto&Stockar scales, embrioni, frammenti di vertebre

Schema: Renesto&Stockar 2009 - Fotografie MCSN & S.Renesto

 

La scoperta é stata presentata allo Swiss Geoscience Meeting di Lugano dello scorso novembre. Lo studio, realizzato in collaborazione con il Prof. Silvio Renesto (Università dell'Insubria-Varese) e il CNR di Firenze, é in stampa e sarà pubblicato entro l'estate sulla rivista Swiss Journal of Geosciences. Con l'Ateneo di Varese il MCSN ha una convenzione di formazione per gli studenti e presto partirà una tesi di master sull'ontogenesi del Saurichthys (il complesso degli stadi di sviluppo di un organismo).


ALTRI PESCI


Una ventina, di tre specie diverse: Archaeosemionotus; Eosemionotus; Peltopleurus hanno abboccato all'amo dei ricercatori. Gli Archaeosemionotus di Cassina hanno una conservazione eccezionale e permettono studi e considerazioni impossibili prima. Ci si avvale della collaborazione di una specialista e l'anticipazione dei risultati si avrà in settembre durante il SVP-Meeting di Bristol. Per quanto attiene l'Eosemionotus, pesce con denti ad ago protesi in avanti, probabilmente utili per strappare larve dal fondale, Stockar puntualizza che non era mai stato segnalato prima nel livello di Cassina ma solo nei livelli inferiori. Ciò alza l'asticella della sua diffusione nel tempo.


RETTILI

Con Renesto é allo studio il primo rettile uscito dagli scavi. Si tratta di una specie che a Cassina non é mai stata trovata e alla quale vanno ad aggiungersi ritrovamenti sparsi di ossa e denti di altri rettili.


COPROLITI

Gli esseri che popolavano questo ambiente mangiavano e, conseguentemente, "espletavano i loro bisogni". I coproliti sono infatti resti di escrementi fossilizzati diventati pietra e come tali contenenti tutte le cose che non si digeriscono: ossa, denti, scaglie etc. A Cassina ne sono stati rinvenuti di pesci ma anche di rettili, ciò che ha permesso di risalire alla dieta di chi li ha prodotti.



PIANTE

52 sono i reperti di vegetali ritrovati e già preparati. Le sorprese non sono mancate. Verranno infatti documentate delle forme nuove per il MSG. Unitamente ad una paleobotanica specialista del Triassico é iniziato lo studio sistematico delle piante ritrovate. Sono forme di conifere e felci con semi che dovevano costituire i boschi estesi sulle parti emerse. L'intento é di ricostruire la flora che ricopriva queste aree. I risultati saranno presentati a novembre allo Swissgeoscience meeting di Neuchatel.


DATI GEOLOGICI


I dati emersi fanno pensare ad un fondale più dinamico di quanto si pensasse in passato quando si supponeva che i livelli scuri fossero caratterizzati da una permanente anossia (mancanza di ossigeno).

Resti di vegetali fossili

 

MICROPALEONTOLOGIA

I microfossili, proprio perché molto piccoli e più frequenti, sono utilissimi per spiegare le condizioni ambientali, di ossigenazione, etc, e fungono da trait d'union fra bacino di Meride e piattaforma. Lo studio in corso mostra come alcune forme unicellulari ritrovate appartengano a specie nuove.



FUTURO

Con gli scavi di Cassina il MCSN garantisce continuità alla ricerca paleontologica sul MSG, fungendo da referente scientifico, permettendo agli studenti di fare pratica e apprendere le tecniche di scavo. La collaborazione con una decina di istituzioni scientifiche esterne é cresciuta e si é diversificata con programmi di ricerca, tesi di master e di dottorato. Cassina non é però l'unico fronte. A 1000 metri si é aperto un piccolo scavo nei Calcari di Meride volto ad una caratterizzazione stratigrafica (capire cioé a che livelli appartengono quegli strati). Analoghe indagini sono previste e si apriranno altri scavi in livelli mai studiati. La ricerca é viva e le sorprese continueranno, si permette di aggiungere il sottoscritto. Ho avuto la fortuna di partecipare come volontario alle ricerche paleontologiche e la sensazione é quella di essere seduto sulla macchina del tempo del celebre romanzo di Herbert George Wells. Si viaggia a ritroso come risucchiati. D'improvviso la laguna si anima, prende vita e tu sei lì!

Lunedì 8 giugno 2009 alle 20.30 presso la sala multiuso della protezione civile di Meride e' stata data la possibilità anche al pubblico di salire su questo taxi temporale. Tutti a bordo dunque, alla scoperta del fantastico mondo di Cassina. Buon viaggio!


GIANLUCA TOPPI © GIUGNO 2009



Si ringrazia Rudolf Stockar e Silvio Renesto per aver concesso la pubblicazione delle foto e dei disegni, Davide Bonadonna per il disegno di Saurichthys  e Gianluca Toppi per l'articolo.

Un grazie ai buoni uffici di Sergio Pezzoli.

All Rights Reserved © by Gianluca Toppi and Museo Cantonale di Storia Naturale di Lugano