Giants In The Storm


I Mammuth, i Mastodonti e gli altri Giganti del Sito Paleontologico di La Belle, in Florida


di Nando Musmarra

 

Paleoart di Loana Riboli - Foto di Nando Musmarra & Mark Renz


Loana Riboli Paleoart - Pliocene Florida

PaleoFlorida - PaleoArt by Loana Riboli

I Nuovi Mostri


Quando nel 1954 Willie vide per la prima volta il film di Jack Arnold "Il mostro della laguna nera", era poco più che un bambino. Le riprese cinematografiche furono molto realistiche per l'epoca (si trattò di uno dei primi esperimenti di distribuzione in 3D), e Willie, che non era mai stato un cuor di leone, provò per l'orrenda creatura anfibia che emergeva dalle acque (quella dei "Nuovi Mostri" di Striscia La Notizia, per intenderci) un sentimento di puro terrore. A quel tempo, Willie non immaginava che molti anni più tardi avrebbe vissuto la scena in prima persona.

Willie aveva due passioni: la pesca e le ciambelle al miele. In una promettente domenica durante l'estate del 2000, si era alzato prima dello spuntare del sole. Alcuni amici pescatori gli avevano confidato che uno degli stagni artificiali usati dal Dipartimento dei Trasporti della Florida (FDOT) come vasche di drenaggio per le acque piovane lungo la Statale 80 pullulava di pesci gatto. E Willie adorava i pesci gatto cucinati piccanti alla maniera Cajun.


The Monster of Black Lagoon

 

La mattinata trascorse tranquilla, anche se di pesci gatto neppure l'ombra. Willie non era nemmeno sicuro che lo stagno fosse proprio quello indicatogli dagli amici, ma poco importava. Dopo l'ennesimo lancio della lenza, aveva deciso di lasciare perdere la pesca e concedersi un pisolino sdraiato sulla riva dello stagno, magari sbocconcellando prima un paio di ciambelle al miele, cullato da una piacevole brezza che quel giorno si era miracolosamente sostituita all'appiccicosa afa estiva della Florida.

Il silenzio assoluto fu rotto da un violento gorgoglio proveniente dallo stagno, Willie trasalì pensando che il rumore fosse stato prodotto da un alligatore che si avventava sulla preda. Scattò in piedi velocemente, pronto ad allontanarsi dalla riva dello stagno, quando vide un essere nero non meglio identificato alto quasi due metri, emergere dalle acque e dirigersi verso di lui. La ciambella che stava mangiando gli andò di traverso, e pensò fosse giunta la sua ora.


Mark Renz Pictures by Nando Musmarra

Mark Renz



Qualche giorno prima



Mark Renz, il cacciatore di fossili autore del best seller MEGALODON - Hunting the hunter, stava percorrendo la Statale 80 verso Ft. Meyers, quando, qualche miglio dopo la cittadina di La Belle, notò a lato della strada una lunga fila di cumuli sabbiosi, alti circa tre metri. Mark non era solito fermarsi per ispezionare ogni cumulo di sabbia che incontrava, ma quei detriti gli sembrarono particolarmente allettanti. Con una rapida inversione, fece dietro front e decise di dare un'occhiata. La radio trasmetteva la cerimonia di chiusura delle olimpiadi di Sidney, ormai i giochi erano fatti. Mark lasciò pigramente il programma in sottofondo, scese dal furgone e cominciò a curiosare tra i detriti che provenivano da uno scavo nel vicino stagno. Ad una rapida occhiata, lo stagno sembrava essere profondo almeno tre metri... e tre metri in Florida possono significare una successione stratigrafica di alcuni milioni di anni.

Dente mastodonte LaBelle

 

In pochi minuti, Mark rinvenne resti frammentari di proboscidati e di cavalli. La cosa si faceva interessante. Il nostro cacciatore di fossili prese allora a sondare le rive dello stagno con il metodo che lui ama chiamare "raccooning", dal comportamento del raccoon, l'orsetto lavatore onnipresente negli Stati Uniti. La tecnica consiste nel mettersi carponi e sondare il fango con le mani e con i piedi, cercando di "percepire" gli oggetti duri. Al primo tentativo Mark trovò una semplice pietra, ma al secondo toccò con i piedi il femore di un grosso proboscidato, probabilmente un mastodonte. Il sito meritava un'ispezione più accurata. Così il giorno dopo Mark tornò allo stagno equipaggiato di tutto punto e si immerse cercando di non perdere di vista due alligatori che, sazi, prendevano il sole sulla riva opposta. Tornò allo stagno per un'intera settimana, e ritrovando ogni giorno resti di cammelli, mastodonti, mammuth, cavalli, e tartarughe.

Lo stagno, paleontologicamente parlando, era favoloso. Come fare a svuotarlo ed effettuare uno scavo sistematico? Le immersioni non avevano portato al risultato sperato, inoltre bisognava superare un serio problema legale: il sito era di proprietà dello stato della Florida, e Mark ci era entrato senza nessun permesso... doveva assolutamente trovare una soluzione. Distratto da questi pensieri, Mark uscì dall'acqua dirigendosi verso la riva dello stagno, e solo allora, attraverso la maschera, vide il nostro Willie che, terrorizzato, tossiva fragorosamente cercando di espellere il pezzo di ciambella che gli era andato di traverso.

 

Zanna di proboscidato



La leggenda



"Signore, ma lei è pazzo"- disse Willie con la voce strozzata- "ma lo sa che ci sono gli alligatori? Non si può uscire all'improvviso da uno stagno e far prendere un colpo alla gente!!!".

Il mostro della palude, al secolo Mark Renz, gli spiegò allora dell'emergenza paleontologica, scusandosi per lo spavento che aveva provocato. Il giorno dopo Mark si presentò all'ingegnere responsabile del Dipartimento dei Trasporti, che si mostrò subito molto disponibile e offrì una potente idrovora per aiutarlo nella sua ricerca, a patto che parte dei fossili rimanessero a La Belle. Purtroppo ci fu un avvicendamento ai vertici della FDOT che provocò un vuoto di potere. Finalmente, dopo quattro lunghi anni arrivò in direzione Mr. Philips, che non si fece crescere l'erba sotto i piedi ed in meno di una settimana riuscì ad ottenere tutti i permessi per il prosciugamento dello stagno e per lo scavo. E fu così che ebbe inizio la leggenda del "La Belle Fossil Site"


Mandibola di mammuth



Una proposta che non si può rifiutare


Trascinato quasi a forza dall'eccitatissimo Mark al La Belle site, Richard C. Hulbert, responsabile della collezione di Paleontologia dei Vertebrati al Florida Museum of Natural History di Gainesville, si disse subito dispiaciuto di non poter organizzare lo scavo perchè l'intera equipe paleontologica del museo sarebbe stata impegnata negli anni successivi su due nuovi siti paleontologici di notevole importanza: il primo si trovava nella vicina Lee County, dove i paleontologi sarebbero stati aiutati anche dal Lee County Fossil Club, il secondo, importantissimo sito risalente al Miocene, si trovava molto più a nord, nelle vicinanze di Newberry dove era stata ritrovata una mortalità di massa di rinoceronti e di cavalli di cui si sentirà parlare nei prossimi anni.


Mastodon Aucilla River

Un mastodonte dell'Aucilla River - Museo di Storia Naturale di Gainesville



Il dado era tratto. Il Museo di Gainesville, autorità in materia paleontologica in Florida, messo al corrente del grande potenziale paleontologico del La Belle Site, avrebbe avuto comunque il dovere di investigare: Richard C. Hulbert e David Webb, il curatore del Museo, erano dunque con le spalle al muro.

L'offerta che stavano per ricevere da Mark venne in loro aiuto: era il genere di proposta che non si poteva rifiutare: Mark si offriva, con l'aiuto di altri volontari, di effettuare lo scavo assumendosi tutte le spese per le idrovore e per il trasporto dei fossili fino al museo, a patto che parte della collezione, dopo gli studi, fosse stata messa a disposizione della comunità al museo di La Belle oppure al museo della vicina Clewiston, nei pressi del lago Okeechobee.


Tapiro

Cranio di Holmesina meridionalis - Museo di Clewiston, FL


In qualunque modo fosse andata, il Museo di Gainesville ne sarebbe uscito vincitore: se Mark aveva ragione ed il sito confermava il suo potenziale, il Museo avrebbe avuto l'opportunità di studiare ed ospitare una magnifica collezione di fossili senza nessuna spesa, se invece Mark aveva sopravvalutato lo stagno ed il sito non avesse raccontato niente di nuovo, il museo avrebbe risparmiato soldi evitando la lunga investigazione paleontologica che avrebbe comportato il costoso svuotamento del bacino.

Il grande giorno arrivò: Mark racconta che era troppo nervoso per essere nervoso. Fu chiesto all'autista dell'escavatore che doveva ripulire dalla jungla degli arbusti le rive dello stagno di effettuare un sondaggio di scavo. Al primo tentativo, tra l'incredulità delle persone accorse per l'inaugurazione dello scavo, la pala dell'escavatore disseppellì un enorme calcagno di mammuth: da allora Mark guadagnò l'ammirazione di tutti i presenti, che iniziarono a rivolgersi a lui non più come "Mark" ma come "Mr. Renz."


La pompa magna


In poche settimane di scavo, grazie al lavoro dei volontari e ad una potente idrovora da 20.000 cavalli, lo stagno era stato svuotato dall'acqua, diviso in sezioni e scavato per una buona parte. Incapsulati nei calchi di gesso, i resti fossili di cavalli, cammelli, tartarughe, mastodonti e mammuth aspettavano di essere trasportati a Gainesville.


Enorme zanna pachiderma

Jason and Marc Cantos hanno appena trovato un'enorme zanna di probascidato


I sedimentologi del Museo attribuirono un'origine fluviale ai depositi del La Belle Site, che da quel giorno negli archivi venne identificato come "La Belle Highway Pit". La presenza di molluschi di acqua dolce, di animali appartenenti ad un ambiente terrestre e fluviale (forte la presenza tra i fossili di tartarughe terrestri simili alle specie che oggi vivono alle Isole Galapagos), e soprattutto l'assenza dei molluschi marini, in genere onnipresenti in ogni scavo paleontologico della Florida meridionale, fecero pensare ad una savana, interrotta da fiumi e paludi. Queste radure erbose, che dovevano essere molto estese per permettere il pascolo a mammuth e a mastodonti, i titani del Pleistocene, risalivano probabilmente ad un periodo di regressione marina avvenuto durante un epoca glaciale. Bisogna ricordare che in Florida si sono alternati vari periodi di regressione e trasgressione marina che hanno scoperto e ricoperto d'acqua infinite volte la terra di Disneyland e Daytona, caratterizzandone la storia geologica.


Mappa Florida
La sagoma (in nero) della Florida odierna correlata alla massima espansione delle terre emerse (in marrone) durante le glaciazioni - Elaborazione grafica di Nando Musmarra

Bisognava quindi stabilire la causa della morte degli animali. La prima ipotesi formulata dagli studiosi attribuì ad un evento catastrofico la responsabilità del decesso collettivo di tanti animali, alcuni dei quali grossi e possenti come i proboscidati.


Resti proboscidati

Mammuth e mastodonti al Museo di Clewiston

 

L'instancabile Mark, di giorno scavava e di notte, presa per buona la teoria dell'evento catastrofico, si dedicava alla stesura preliminare del libro "GIANTS IN THE STORM". La moglie Marisa, paleoartista, collaborava con le illustrazioni e disegnò la copertina che rappresentava alcuni pachidermi in balia di una terribile tempesta.

Gli scavi procedettero per alcuni mesi in maniera fluida, e tutto andava per il meglio, finchè il diavolo ci mise la coda. Una bella mattina Mark scoprì che il lucchetto del cancello era stato forzato e la potente idrovora da 20.000 cavalli, che dopo aver prosciugato lo stagno serviva a drenarlo dai temporali tropicali che con cadenza regolare si riversano sulla Florida, era stata rubata. Tralasciando le ripercussioni economiche che questo evento provocò, tutti i tentativi per sostituire la pompa fallirono, nonostante la disponibilità dei cittadini di La Belle. I tempi si allungarono e lo stagno si riempì di nuovo. Mark ed i suoi amici si autotassarono per l'ennesima volta e comprarono una vecchia pompa di seconda mano, incrociando le dita ad ogni sussulto del motore.


American incognitum: l'invidia della bestia


Mark era sfiduciato. Sarebbe riuscito a concludere lo scavo prima della stagione autunnale degli uragani? E se ne fosse arrivato uno di quelli devastanti, magari potente come quello che centinaia di migliaia di anni prima aveva ucciso i proboscidati e gli altri animali?


Poi Mark si rincuorò, ricordando una delle sue storie preferite: lo scavo di Peale, nello stato di New York. Si tratta del primo scavo organizzato mai condotto in America alla ricerca di resti fossili. Per eseguire gli scavi venne impiegata la migliore pompa idraulica che il XVIII secolo potesse fornire, costituita da una enorme ruota che faceva girare dei secchi d'acqua che venivano svuotati manualmente. Se una pompa antidiluviana come quella aveva funzionato, allora poteva farcela anche la pompa sgangherata che avevano a disposizione.


Idrovora Mastodonte Peale

Charles Willson Peale - The Exhumation of the First Mastodon - Olio su tela (Wikipedia)


Il sito di Peale è un pezzo di storia americana, perché fu la rivincita morale dell'America sul vecchio mondo. In quegli anni l'Europa erudita guardava con alterigia e sospetto tutto quello che veniva dal nuovo mondo, tanto che il francese Gorge Louis Leclerc, conte di Buffon, autore di una discussa Histoire Naturelle arrivò addirittura a teorizzare che il mastodonte era la dimostrazione di quanto il Nuovo Mondo fosse selvaggio e primitivo, e che comunque la sua fauna non poteva reggere il confronto con quella europea, perchè mancava, testuali parole, di "grandezza, varietà e vigore". Il ritrovamento in America dei primi denti di mastodonti fece gridare al miracolo. I fossili furono classificati come appartenenti ad un grande carnivoro, l'American incognitum, potente abbastanza da maciullare le ossa di animali grossi come i cervi. Il presidente Thomas Jefferson (il cui volto fa bella mostra a Mount Rushmore e sulla banconota da 2$) appassionato naturalista e collezionista di fossili, si tolse il sassolino dalla scarpa, e, mostrando ai francesi il possente scheletro di mastodonte, asserì che il Nuovo Mondo aveva prodotto "la più grande e terribile delle bestie" e che era meglio guardarsi le spalle, perché forse... ce ne poteva essere qualcuna ancora viva nelle sconfinate e inesplorate foreste e praterie dell'Ovest americano...

E quando Jefferson organizzò la famosa spedizione di Lewis e Clark (quelli di Sacagawea) che partì nel 1804 da St. Louis con l'incarico di esplorare le terre lungo il fiume Missouri, pare che una delle richieste esplicite del presidente agli uomini della spedizione fosse quella di portare indietro un mastodonte: vivo o morto... ma questa e' un'altra storia.


Il lamantino, punto e a capo


Lamantino La Belle


Alla fine, la vecchia idrovora, pur tra mille sussulti che avevano il ritmo di una tosse asmatica, adempì al suo dovere, ed i lavori di scavo continuarono con regolarità, tanto da essere in anticipo sulla tabella di marcia e sulla stagione degli uragani.

Ci fu però un altro ritardo, questa volta dovuto ad un evento positivo: Mark e un amico, non paghi degli scavi che stavano effettuando, durante un'ispezione in una vicina cava, trovarono un completo scheletro di lamantino. In Florida questo tipo di animale allo stato fossile è relativamente comune. In genere si trovano vertebre e soprattutto costole, perchè, non essendo spugnose, sono molto robuste e quasi indistruttibili; molto più rari sono i ritrovamenti dei teschi, l'elemento diagnostico più importante perché permette di stabilirne la specie. Il ritrovamento del teschio del lamantino completo dei denti, anche se deformato dalla pressione dei sedimenti, permise di identificare con assoluta certezza l'esemplare come Metaxytherium Floridanum. Ottenuti i permessi dalla proprietà della cava, ci volle qualche giorno per estrarre il fossile dai sedimenti.


Costole lamantinoDentizione lamantino

Elefanti e topolini


Chissà perché nell'immaginario comune gli elefanti sono terrorizzati dai topi...voi avete mai visto un elefante scappare alla vista di un topolino? Personalmente ho visto elefanti e topolini condividere pacificamente lo stesso recinto. Questa convivenza ha una lunga storia, infatti in svariati siti paleontologici è stata osservata la coesistenza di resti di proboscidati e roditori, con grande gioia degli studiosi poichè i roditori sono un buon indicatore temporale per la datazione dei siti paleontologici. Questi piccoli mammiferi, infatti, sono estremamente prolifici ed evolvendosi molto rapidamente, facilitano il lavoro dei paleontologi.

Purtroppo per la datazione del La Belle Fossil Site, non fu possibile utilizzare i roditori, la cui evoluzione è ben documentata in Florida. Nonostante gli sforzi profusi da Art Poyer, specialista di microfauna al Museo di Gainesville, dei famosi roditori fu trovata solo una piccola mascella in cattivo stato di conservazione. Probabilmente, per il gioco delle correnti fluviali, i reperti più leggeri e di piccole dimensioni non si depositarono insieme alle ossa più grandi e pesanti.

A causa della totale assenza di molluschi marini, gli studiosi non poterono nemmeno aiutarsi con le conchiglie, che, in Florida, sono una fauna molto ben studiata, grazie ai lavori di specialisti come Edward J. Petuch. Gli unici organismi marini ritrovati al sito di La Belle furono i denti di squalo ed abbondanti resti di chele di granchio, ma probabilmente si trattava di fossili ridepositati.


Elefanti e topolini

 

In Florida e' molto comune imbattersi in siti paleontologici che risalgono a meno di 120.000 anni fa ed è ancor più facile reperire fossili che risalgono a più di un milione di anni fa. Eppure il periodo di tempo compreso tra queste due date è poco documentato: in tutta lo stato della Florida i siti paleontologici che hanno un'età compresa tra 1.000.000 di anni e 120.000 anni si possono contare sulle dita di una mano, e solo uno di questi si trovava nel Sud della penisola, il sito di Tri-Britton.

Il materiale ritrovato da Mark sembrava troppo vecchio per essere analizzato con un esame al radiocarbonio, che, come sappiamo, è utile per datare reperti molto più recenti. A La Belle, tra i tanti mammiferi non erano stato trovato nessun resto di bisonte, cosa che sarebbe stata molto indicativa. Il primo bisonte, infatti, è arrivato in Florida, solo 300.000 anni fa. Per la similitudine con la fauna del vicino sito di Tri-Britton, fu attribuita ai fossili di La Belle una età compresa tra i 500.000 ed i 300.000 anni fa, probabilmente molto prima che il primo uomo venisse punto dalle zanzare in Florida.

Il ritrovamento di Mark è molto importante perchè colmerà un importante gap nello studio dell'evoluzione della fauna in Florida durante l'ultimo milione di anni.


Museo Clewiston



Mai giudicare un libro dalla copertina


Man mano che lo studio sui fossili di La Belle andava avanti, l'ipotesi che era stata avanzata all'inizio, cioè che la mortalità di massa fosse dovuta ad un singolo evento catastrofico perdeva corpo.

Gli animali trovati infatti erano o giovanissimi o molto vecchi, invece durante un evento catastrofico muoiono tutti, anche gli adulti più forti. Inoltre in una mortalità di massa legata ad un singolo evento catastrofico, i segni di morsi di carnivori o di divoratori di carogne sulle ossa sono praticamente assenti: i cadaveri vengono coperti molto rapidamente, ed anche i segni di erosione o deterioramento delle ossa sono minimi perchè gli scheletri sono esposti agli agenti erosivi per brevissimo tempo.

A La Belle, invece, molte ossa riportavano i segni degli zoccoli di altri animali, altre erano molto erose, segno che i cadaveri erano rimasti esposti a lungo in balia dell'ambiente circostante.


Giant in the storm - Mark Renz

 

Giant in th Storm - PaleoArt di Marisa Renz


Secondo Richard C. Hulbert, la vicenda paleontologica di La Belle andava interpretata come una attritional mortality, dove gli animali erano morti con ogni probabilità a causa di tante piccole catastrofi cicliche, come alluvioni dovute a grandi tempeste tropicali. Di norma, quando si verificano questi eventi i primi a morire sono gli animali più deboli e quelli senza esperienza, come gli individui giovanissimi e quelli più anziani. E' anche possibile che alcuni degli animali siano semplicemente morti nella prateria e solo in un secondo momento le alluvioni abbiano trasportato le loro ossa. Questa ipotesi spiegherebbe le molte ossa incomplete, calpestate ed erose.


I Libri di Mark Renz

I Libri di Mark Renz

 

Nonostante le nuove teorie interpretative sulle cause della morte dei proboscidati e degli altri animali del sito di La Belle, Mark e Marisa Renz scelsero di lasciare invariati il titolo e la copertina del libro "Giants in the Storm", pero' fu aggiunto un capitolo che spiegava esaurientemente le nuove ipotesi.


LaBelle site oggi

Lo stagno fossile di La Belle nella primavera del 2010



Il libro fu pubblicato in contemporanea con la chiusura degli scavi, in attesa di nuove campagne che avrebbero portato maggiori informazioni sulla vicenda paleontologica. Fu sondato anche uno stagno contiguo, ma la "vena" fossilifera sembrava essersi esaurita.
I fossili furono tutti trasportati a Gainesville da una carovana di camioncini pieni di titani del Pleistocene come l'Eremotherium, il bradipo gigante della Florida, mastodonti e mammuth, e per sicurezza, a più di una zanna che sporgeva dai cassoni furono appesi dei panni rossi.

L'autunno arrivò portandosi dietro ben quattro uragani, che a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro flagellarono il sud della Florida provocando alcune decine di morti. Il La Belle Fossil Site da allora è rimasto sott'acqua e forse solo un periodo di prolungata siccità potrà in futuro prosciugare gli stagni e far riprendere gli scavi.
Nel frattempo i fossili sono in fase di studio al museo universitario di Gainesville, e parte è stata, come promesso, trasportata al museo di Clewiston dove adesso è in mostra al pubblico.


Eremotherium

Nella foto al centro L'Eremotherium delle Everglades ancora sommerso dalle acque - Museo di Clewiston



Quello che resta dei 18 mesi di scavo


Dopo questa bellissima avventura paleontologica, al Museo di Gainesville resta una bellissima collezione di fossili proboscidati, tanti cavalli, alcuni magnifici cammelli, alcuni carnivori, alligatori, pecari, tartarughe e serpenti, un magnifico lama, l'Eremotherium, e qualche grattacapo per aver visto assottigliarsi il pur capiente spazio dei suoi sotterranei.

Al Museo di Clewiston ed alla contea di La Belle, resta un piccolo Museo Paleontologico con il lamantino, alcuni cavalli e parte della collezione di mammuth e mastodonti

A Mark Renz restano una vecchia idrovora arrugginita, una tuta da mostro della palude ed il merito di aver trovato un tassello che va a colmare un gap di alcune centinaia di migliaia di anni nella storia evolutiva della Florida.

A Willie resta il ricordo di un bello spavento da raccontare ai nipoti nelle notti tempestose del prossimo uragano.


Il Museo di Clewiston

Parte dei proboscidati di La Belle - Cortesia Museo di Clewiston

 

Si ringraziano Marisa e Mark Renz, Loana Riboli e Butch Wilson del Museo di Clewiston per la loro collaborazione

© Nando Musmarra 2010