Il Corno della Paura - Una passeggiata paleontologica sul Monte Baldo

 

di Sergio Pezzoli

 


Se vi trovate sulla parte alta del Garda sicuramente avete la possibilità di visitare diverse attrazioni a tema geo-paleontologico. Potete andare a Trento a vedere il Museo Tridentino di Storia Naturale o a Rovereto (TN) per visitare uno dei siti che raccolgono le rare testimonianze del passaggio di dinosauri sul territorio italiano.

Piste di Dinosari che si incrociano ai Lavini di Marco        L'autore e l'orma di sauropode ai Lavini di Marco

L'autore alle prese con le piste di dinosasuri che si incrociano ai Lavini di Marco - Foto Nando Musmarra e Sergio Pezzoli


Ad una distanza ragionevole, poi, potete far tappa dalla famiglia Cerato al Museo di Bolca (VR) per fare un giro in pesciara.

Famiglia Cerato Museo di Bolca        Museo di Bolca

La Famiglia Cerato e lo splendido Museo/Acquario di pietra di Bolca - Foto Nando Musmarra


Se avete altro tempo a disposizione non mancate però di fare una passeggiata sui monti che separano il lago di Garda dalla Vallagarina, monti con viste da brivido immersi in una natura ancora ben conservata, monti che ancora parlano delle vicende storiche che hanno segnato la nostra storia recente ma, agli occhi dei piu’ attenti, anche di paleontologia, come ad esempio sul Corno della Paura sul Monte Baldo.

Mappa Utinerario Corno della paura

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La passeggiata è una di quelle che definirei “per vecchie signore” , non certo per chi ricerca una prestazione fisica. Una ascesa morbida che parte dal paese di San Valentino  e arriva alla località sciistica di Polsa lungo una strada per la maggior parte sterrata tra i pascoli e le tipiche malghe, di sicuro è una gita adatta alle famiglie con bambini anche piccini (il mio che mi ha accompagnato ha circa due anni e mezzo).

Ascesa sentiero                        Sentiero facile per bambini  


Già all’inizio della strada potete ammirare qualche interessante strato, qui infatti il rosso Verona spunta un po’ ovunque con la sua classica stratificazione disordinata, e tra i noduli e le deformazioni della roccia, potrete trovare qualche bel giro di ammonite o nautiloide.

Corno05Stratificazione rosso verona                   Livelli disordinati 


Il rosso Verona, la qualità più “utile” del rosso ammonitico, è un materiale usato di frequente in architettura. Con “di frequente” intendo dire che, quando camminando per le vie della vostra città o all’interno di una chiesa o sulle scale di casa vostra vi cade l’occhio su di un’ammonite che risalta su uno sfondo rosso e rosato,  con buona probabilità state calpestando una fetta di questo materiale.

Rosso verona utilizzato nella stazione centrale milano

Rosso Verona utilizzato nella stazione centrale di Milano

 


Visto che ci troviamo proprio nella terra natia di questa roccia, l'ampia disponibilità e la propensione genetica che la rende facilmente divisibile in strati, fanno sì che le lastre si trovino impiegate addirittura al grezzo, come copertura degli edifici (nonostante il peso ed il notevole spessore). Facendo un discorso piu generale, il Rosso Verona appartiene alla famiglia dei marmi e lo possiamo trovare in varie tonalità tendenti al rosso, dal rosato fino al violaceo. Come ho già detto è ampiamente utilizzato in edilizia, questo è dovuto non solo per le caratteristiche estetiche ma anche per l’ampia diffusione in territorio italiano dalle Alpi sino in Sicilia.

Una delle malghe sulla strada con copertura in rosso verona        chiesetta con copertura in rosso verona

(Malghe e chiesetta con copertura Rosso Verona)

 

I fossili contenuti, tipicamente appartenenti all’ambiente pelagico, si sono depositati ad una profondità di circa 200 metri prima della fossilizzazione. La tipica colorazione rossa è determinata dalla presenza di ferro ossidato, tale fenomeno è determinato dalla presenza, al momento dei processsi biostratinomici, di ossigeno, conseguentemente è escluso,  per questi fossili, una genesi in ambiente anossico. La fossilizzazione avvenuta pur in ambiente con presenza di ossigeno è stata determinata probabilmente da un apporto di materiale di copertura dovuto a tempeste o torbiditi profonde. I livelli, che già detto, appaiono turbati e discontinui, e sono frequentemente intercalati da faglie, talvolta con presenza fossilifera anche non direttamente correlata con il giacimento proprio originario.

15-cippo rei

Cippo rei


Tornando alla nostra gita, si sale in macchina da Brentonico proseguendo in direzione del Monte Altissimo, all’altezza del passo di San Valentino. Prima del piccolo centro (quota 1300 metri circa) si prende la strada che costeggia il bar trattoria al Passo e porta verso la località di Polsa. La direzione è quella dei percorsi locali n° 7 ed 8 in direzione della Colme di Pravecchio. Arrivati in prossimità di una malga dove un cippo vi ricorda che qui era in forza la I armata del Regio Esercito Italiano nel 1917 si svolta verso destra e si sale lungo una vecchia strada militare. Giunti alla sommità del sentiero si nota la tipica struttura di testa della linea Cadorna caratterizzata dalle postazioni delle cannoniere (qui ce n’erano due utilizzate in tempo di guerra per bombardare fino dalla parte opposta della valle), troviamo anche i ruderi del forte (subito accanto alla cannoniera) e qualche postazione di trincea a difesa della strada militare che alimentava la fortezza.


Rimanenze fortificazioni   Base cannoniera   Galleria sotterranea scavata nel rosso ammonitico

Resti di fortificazioni e di posizioni belliche intagliate nel rosso ammonitico


Tutta la fortezza cresce tra gli starti del nostro rosso ammonitico e quindi non è difficile scorgere tra i gradini e i muri svariati resti di cefalopodi per la maggior parte consumati dalla lunga esposizione agli agenti atmosferici anche se con un po’ di fortuna si può vedere qualche bel giro riccamente ornamentato.

 

 Parte di ammonite ornamentata ben conservata

Parte di ammonite ornamentata ben conservata

 

Se siete interessati anche di archeologia militare, vi consiglio di percorrere un tratto della strada militare  il sentiero E5 detto sentiero della pace che dal corno della paura scende verso il fondovalle e termina nel paese di Sabbionara dove potete osservare qualche postazione e  alcune delle gallerie create con l’esplosivo nella dura roccia , visibili sono ancora i fori dove venivano posizionate le cariche.

Galleria bellica    Foro esplosivi    Strada Militare

Se la passeggiata infine non vi ha completamente soddisfatto, potete, scendendo dal monte, fare tappa al Museo dei Fossili di Brentonico o al paese di Castione famoso per i suoi marmi gialli da lavorazione noti anche per il contenuto fossilifero risalente al Giurassico medio e superiore. Potete, gettando un rapido sguardo ai sedimenti specie a livello degli strati alti della cava ormai all’abbandono, osservare resti di ammoniti, bivalvi e crinoidi particolarmente ben conservati.

Suture Ammonite    Ammonite 

 

Buona escursione a tutti!


Sergio Pezzoli © 2011