Bourse Sainte-Marie aux Mines - Nei Vigneti Alsaziani tra Aquile e Cicogne

 

di Sergio Pezzoli


Colmar

Anche quest’anno PaleoNature/FossiliVeraci ha visitato per voi la fiera di Sainte-Marie aux Mines.

Il paese, come consuetudine, ha chiuso le sue vie alle auto e tutto l’abitato si è trasformato per offrire ad esperti del settore, appassionati o semplici turisti la mostra mercato sicuramente più originale di Europa che, per importanza, si gioca un bel match con la fiera di Monaco.

Il parcheggio, non tanto difficoltoso, è comunque stato gestibile. Con qualche astuzia, considerando anche che le autorità locali tollerano qualche indisciplina, si riesce ad arrivare ad una equa distanza dalla fiera.

La mostra che espone reperti paleontologici, minerari e di gioielleria era suddivisa in due settori distinti, uno per le pietre lavorate (Euro Gem) e l’altro per quelle native (Euro Mineral).

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Sainte-Marie è situata geograficamente in un contesto particolarmente accattivante per i cercatori e gli appassionati di fossili e minerali, è ad esempio possibile visitare ciò che rimane delle storiche industrie minerarie di Tellure, grazie alla legislazione francese, è possibile ricercare reperti paleontologici e minerari senza particolari difficoltà. Sainte-Marie è dunque punto d’attrazione per tranquille visite ma anche zona strategica per interessanti “battute” di paleo-caccia.

Vigneti e cicogne

Per raggiungere l’esposizione è consigliabile seguire per un buon tratto la “route des vins d’Alsace”. percorrendo la quale si possono apprezzare i caratteristici villaggi  contraddistinti dalle tipiche case in legno e laterizio punteggiate di icone e stendardi, simbolo di un passato regale e battagliero.

Potete anche fermarvi qua e là nelle cantine che si trovano lungo la strada e che offrono ai visitatori la possibilità di degustare vini della zona piu o meno noti: Pinot e Gewurztraminer fanno sicuramente da padroni. Attenzione però che, se da un lato il caldo delle giornate di giugno invita alla degustazione di freschi vinelli bianchi, dall’altro rischiate che Bacco rallenti il vostro arrivo alla meta…

Il viaggio è piacevole e rilassante, il periodo della fiera, che cade proprio all’inizio dell’estate, ci fa godere di un ambiente molto suggestivo; il profumo dei coltivi maturi e la fauna tipica fanno da corollario alle distese oro del grano punteggiate qua e là dai colori dei mille fiori.

Volerie des aigles

Le cicogne sono ovunque, e se all’inizio venite sorpresi e colpiti dagli immensi nidi posti sui tetti di case e chiese, alla fine del viaggio non vi stupiranno neanche gli stormi di aves che pasteggiano incuranti sul ciglio della strada. E’ interessante osservare l'impegno profuso dalla popolazione per la reintroduzione delle cicogne, che è evidente anche solo guardando le predisposizioni delle piattaforme poste sui tetti per agevolarne la nidificazione.

Un’altra tappa consigliata sul percorso è sicuramente la “Volerie des aigles”. Si tratta di un antico castello nato come falconeria, che è stato riadattato per ospitare ancor oggi rapaci di tutto il mondo che si esibiscono, per la meraviglia di bimbi ed adulti, sotto l’attenta guida dei maestri falconieri.

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Se pensate di soggiornare nei pressi della bellissima cittadina di Colmar, la Venezia francese, potete considerare di visitare il locale Museo di Storia Naturale che custodisce essenzialmente un bestiario privato ed ha trovato, come succede anche in Italia in diverse piccole realtà, una nuova collocazione dall’interazione con le scuole sviluppando programmi ed attività didattiche. Il Museo, piuttosto eclettico nelle sue collezioni, presenta alcuni fossili, sia locali che esteri, reperti geologici per lo più della zona, ma anche reperti etnografici, come mummie egiziane, e animali impagliati, soprattutto uccelli,

Ma, torniamo ora alla fiera di Sainte Marie aux Mines. Avendo io quest’anno il compito di relazionarvi sulla mostra ed essendo per vocazione un “cercatore” di fossili, spenderò quattro parole in più su questa parte di mostra.

Fossili in Opale

 

Il materiale esposto, mediamente quello presente in tutte le grosse fiere europee, era caratterizzato da un prevalenza di fossili vegetali e di echinodermi.

L’attrazione principale della mostra era l’opale, presente in diverse forme, inclusi, dei fossili opalizzati australiani di grande valore estetico anche agli occhi del profano.

La seconda tematica che doveva essere l'altro punto di forza della mostra erano i ritrovamenti del giacimento di Messel. Purtroppo in questo caso, il tutto si riduceva ad un semplice banco con poco materiale cartaceo e solo un paio di reperti poco significativi. Dispiace non aver potuto assistere ad una consistente esposizione in quanto tutti sappiamo le tante meraviglie che questo giacimento offre ai paleontofili !

Echinodermi francesi

Gli echinodermi, come già detto ben rappresentati in mostra, spaziavano tra i classici nord africani (più o meno originali) ai più ricercati francesi e a quelli spagnoli che ultimamente stanno attraversando un momento di estrema notorietà. Particolare attenzione va riservata a questi ultimi per valutarne l’originalità o meglio la qualità nella ricostruzione post raccolta.

Ricci  di mare del Marocco

Passeggiando per gli stand, da salutare passandovi accanto,  incontriamo la magnifica sequoia che domina una delle piazzette del paese, fuori contesto geograficamente ma molto “a tema” con la mostra. Infatti molti reperti vegetali erano presenti intorno al grand albero, dai grossi tronchi fossili dell’Arizona e del Madagascar a piccoli fiori e foglie provenienti dalle più diverse località del mondo.

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Tra i vertebrati, ci ha colpito una bella mandibola di archeocete e dei ben conservati resti di mammuth (era da un po’ che non ne vedevamo in così copiose quantità!) presenti in diversi stand.  Un paio di interessanti stand polacchi e ungheresi offrivano denti di elefanti pleistocenici a ottimi prezzi provenienti da località che non conoscevamo.

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Come è mio costume, ho scovato poi anche qui qualcosa di Triassico, la mia più profonda passione, in particolare una bella lastra con uno dei miei adorati saurychtys, e mi sono tornati alla mente gli amati scavi di Cassina (CH) ai quali partecipo attivamente da anni!

Fossile Triassico

Riassumendo, la mostra anche quest’anno vista nei contenuti e nel corollario, rappresenta sempre la massima espressione della geo-paleontologia amatorial-professionale in Europa paragonabile per dimensioni e materiale come già detto solo a quella di Monaco.

Quest’anno però il nostro paleo viaggio in Alsazia non finisce con la semplice visita della mostra, e approfittando della legislazione francese, molto evoluta al riguardo, che consente la ricerca paleontologica e mineraria, e della prossimità di alcune cave non ci siamo sottratti ad una “battuta” di paleo-pesca.

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Ci siamo dunque recati presso una serie di belle cave all’interno delle quali ci era stata segnalata la presenza di alcuni reperti di riccio. La spedizione ci ha regalato del buon materiale, oltre ai ricci che ci erano stati promessi ,abbiamo ritrovato brachiopodi, ammoniti, alcuni lamellibranchi e qualche raro corallo, nonché una magnifica e rara stella marina!

Arrivati dunque a fine viaggio, consumati dalle lunghe camminate tra gli stand e abbronzati dal sole preso durante l’attività di ricerca in cava, abbiamo fatto ritorno stanchi ma soddisfatti a casa.

Cava francese



Sergio Pezzoli ©