Lee Rex, l'Ultimo dei Tirannosauri

Flag-Wyoming

di Nando Musmarra

 

Il paesaggio è fantastico. Siamo nel Wyoming orientale, a poche decine di miglia da Lusk, vicini al luogo di ritrovamento dell'ultimo Tyrannosaurus rex, il cinquantesimo esemplare ritrovato fino ad oggi. Questo nuovo dinosauro, è stato soprannominato  Lee Rex. Ancora per gran parte inglobato in concrezione, è stato già considerato fra i 15 esemplari di T-rex più completi mai rinvenuti.

 

Wyoming Map

 

Le eccezionali piogge dei giorni precedenti hanno impedito la visita al sito del T-Rex, ma poco importa, nella peggiore delle ipotesi lo vedrò, in futuro,  montato al Tate College di Casper, la capitale del Wyoming. Magari sarà esposto in tutta la sua maestosità a fianco di Dee, il più grande mammoth colombiano in mostra nei musei americani. Una volta vicini, Lee Rex supererà in dimensioni il grosso mammoth solo di pochi centimetri.

Invece di raggiungere il sito di scavo Cretaceo dove Lee Rex ancora riposa beato, insieme ad un gruppo di amici ripieghiamo su una spedizione nella variopinte badlands della White River formation, terreno più recente, a cavallo tra il tardo Eocene e il primo Oligocene.

Wyoming badlands

 

La strada incredibilmente fangosa e scivolosissima sta facendo ritardare gli altri componenti del gruppo. Io sono tra i fortunati che è riuscito a percorrerla grazie al vecchio ma potente 4x4 del pick-up Dodge, e trovandomi in anticipo, ho tutto il tempo per un'intervista al nostro vecchio amico nonchè scopritore di Lee, l'ultimo, in ordine di tempo, dei T-rex: Jean Pierre Cavigelli, conosciuto da tutti semplicemente come JP.

 

FangoRuote e fango

 

L'INTERVISTA

 

PaleoNature: Jp, ti aspettavi di imbatterti in un T-rex in Wyoming?

JP: durante il mio peregrinare in ogni angolo del Wyoming, prima come guida privata e poi come "Field Operation Specialist" del Tate Museum College di Casper, dopo coccodrilli, mosasauri, pesci, mammoth, altri mammiferi ed i triceratopi, desideravo davvero trovare i resti del T-rex.

 

PaleoNature: hai capito subito che ti trovavi a tu per tu con il T-rex?

JP: No. Che quelle vertebre che fuoriuscivano dalla formazione indicassero la presenza di un bestione grande e grosso non c'erano dubbi, ma che le ossa appartenessero proprio al re dei dinosauri, era solo una flebile speranza. Per cinque anni, ogni volta che questo pensiero faceva capolino nella mia testa lo ricacciavo indietro, per non illudermi troppo. Il Wyoming, che pure ha prodotto tanti dinosauri, dagli gli allosauri ai grossi sauropodi giurassici della Morrison formation, fino ai i triceratopi cretacei della Lance Creek formation, è alquanto avaro di T-rex. Solo cinque esemplari parziali sono stati trovati in Wyoming, una densità sicuramente inferiore a quella della Hell Creek formation del Montana, del Sud Dakota e con ogni probabilità del Nord Dakota.

PaleoNature: raccontaci del primo "avvistamento", come è avvenuto?

JP: Era l'estate del 2005. Eravamo su una piccola collina chiamata "Frill Hill" perchè prodiga di resti fossili di ornamentazioni di triceratopi. Durante una pausa, ho lasciato il team che si stava occupando dello scavo per sgranchirmi le gambe ed esplorare un po' in giro, memore del vecchio adagio che "chi cerca trova". Dopo qualche minuto ho intravisto tra l'erba quattro o cinque grosse vertebre esposte alle intemperie da chissà quanto tempo. Non sapevo cosa avessi trovato, e non ho investigato oltre, appuntando nella mia mente il luogo preciso dell'avvistamento.

Ritrovamento Vertebre T-rex

Ecco come si presentavano le vertebre 5 anni fa, al momento del ritrovamento - Foto cortesia J.P. Cavigelli

 


PaleoNature: conoscendoti, com'è che non ti sei catapultato subito allo scavo?

JP: nonostante sia tornato alla collina dei triceratopi svariate volte durante le estati successive, ho sempre rimandato a tempi migliori lo scavo del grosso dinosauro... conoscendomi... la ragione è molto semplice: i sedimenti di "Frill Hill" son morbidi e si scavano con un cucchiaino, quella roccia con le vertebre sembrava invece dura e grossa, e poi... cosa vuoi che sia un lustro di ritardo rispetto ai 60 e passa milioni durante i quali è stato sepolto il T-rex? Seriamente, lo scavo del grosso dinosauro avrebbe richiesto un impegno non indifferente, sia in termini di risorse umane che economiche.

Sito Scavo Lee Rex

Alcuni componenti della spedizione del saggio di scavo della scorsa estate : Steve, in primo piano in maglia gialla, che lavora ad un chevron, Mary (in tenuta verde militare) sta portando alla luce parte delle ossa pelviche; Dwaine (in bianco per l'occasione) sta ripulendo il sito dagli arbusti, ritrovando svariati pezzi di costole e Linder in azzurro, che sta definendo la fine della concrezione.

 

PaleoNature: com'è che alla fine ha capito che si trattava di un T-rex?

JP: dunque, per iniziare lo scavo di saggio, ho dovuto aspettare cinque lunghi anni, necessari per consolidare i rapporti tra il Tate Geological Museum di Casper, per il quale lavoro e la famiglia Lee proprietaria del ranch, in nome dei quali è stato nominato il T- Rex. La famiglia Lee, composta da persone molto disponibili, ha accettato di donare il fossile a patto che fosse esposto al Museo di Casper e con la promessa che non lasciasse mai i confini dell stato americano col bisonte sulla bandiera. Altro tempo è stato necessario per procurarsi i finanziamenti per un scavo così importante.

 

Lee-Rex ossa ritrovate

Immagine cortesia di JP Cavigelli

 

 

Infine, la scorsa estate, con un manipolo di amici iniziammo a sgrossare la grande roccia lunga circa 5 metri e larga almeno 3, portando alla luce un buon assortimento di ossa, inclusi  chevrons, ossa pelviche, vertebre e costole, due delle quali cervicali. Queste due piccole ossa sono quelle che alimentano la speranza che ci sia il teschio sepolto qui intorno... in un animale articolato queste piccole ossa sono a soli pochi centimetri dal cranio...

costole cervicali T-rex

Le due costole cervicali di Lee Rex già al sicuro nei cassetti del Tate - Foto cortesia JP Cavigelli

 


I primo segno che forse ci si trovava in presenza di un T-rex fu la profonda concavità nella parte inferiore delle vertebre, caratteristica diagnostica per i T-rex. Ci sono solo altri due grandi dinosauri nella Lance creek formation, il Triceratopo e l'Edomontosauro, ed entrambi non presentano, nelle vertebre, questa caratteristica morfologica.

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Il chevron (evidenziato in rosso) ha una forma di spatola, mentre negli adrosauri ed nei triceratopi la forma è più stretta ed elongata - Foto cortesia di J.P. Cavigelli

 


Scartate quindi le ipotesi di questi due grandi dinosauri erbivori, ho cullato la speranza del T-rex per ben due giorni, fin quando alla fine del terzo giorno di scavo sono venuti fuori tre chevrons a forma di spatola. Avevo già avuto a che fare con i chevron dei T-rex durante lo scavo del Peck-Rex, in Montana nel 2000. Dalla morfologia particolare di questi sostegni della coda ho capito di trovarmi al cospetto di un T-rex. Una scoperta da far tremare i polsi. Sono corso dal propieterio del ranch e quando gli ho detto che ero sicuro al 95% di aver trovato un T-rex, lui pensava che stessi scherzando.

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Foto cortesia J.P. Cavigelli

 

 

PaleoNature: perchè è importante e cosa dirà di nuovo Lee Rex?

JP: Lee è l'esemplare di T-rex numero 50, dai saggi pensiamo che avra' le ossa pelviche complete ed in connessione anatomica, e già questo fa di lui un esemplare importante. Questo T-rex ha un enorme potenziale per il fatto che è in concrezione. Proprio in questi giorni stiamo preparando al Tate Musem uno scheletro parziale di adrosauro che in parte era ancora racchiuso in una concrezione simile a quella che custodisce Lee Rex: ebbene liberate le parti dalle concrezioni, sono venute fuori le impronte della pelle dell'adrosauro perfettamente conservate. Noi speriamo ardentemente di trovare la pelle di Lee Rex, sarebbe un ritrovamento eccezionale che farebbe di Lee un esemplare quasi unico e il Tate Museum ne guadagnerebbe in prestigio.

impronta pelle adrosauro

Il nuovo fossile di adrosauro con le dettagliatissime impronte della pelle - Foto Nando Musmarra

 

 

INIZIA LA CACCIA

 

Gli amici del Michigan finalmente ci raggiungono, interrompendo la nostra conversazione. Ci fiondiamo tutti nelle badlands, ed alla fine ognuno troverà qualcosa di indimenticabile: uno scheletro di oreodonte, due magnifiche uova di trampoliere, la calotta cranica di un glyptosauro, una tartaruga di media grandezza, alcune ossa fossilizzate di grande mammifero che presentano segni dei denti dei roditori (questi piccoli mammiferi rosicchiano le carcasse per approvvigionarsi di calcio) e tante mascelle isolate di varie grandezze... è stata una fantastica giornata negli altopiani del Wyoming. Il fango nel frattempo si è quasi del tutto asciugato, rendendo la strada sterrata molto più agibile... così la cena alla pizzeria di Lusk non subirà ritardi!

 

Badistornis aramus uovo fossile trampoliere

Uovo fossile attribuibile al Badistornis aramus

 

 

LA CAMPAGNA DI SCAVO 2011 e il Blog del Tate Museum

 

La campagna di scavo vera e propria del Lee Rex è cominciata proprio in questi giorni, con i fondi messi a disposizione dalla Nerd Gas Company, LLC and Pathfinder Renewable Wind Energy e altre risorse trovate grazie all'impegno dei fundraising del Tate Museum. Anche prevedendo una stagione estiva molto impegnativa e collegamenti wireless quasi inesistenti, J.P. Cavigelli ha promesso che troverà il tempo di contattare lo staff del Tate Geological  Museum di Casper per aggiornare il blog dello scavo.

 

JP Cavigelli

 

 

UPDATE ... Un anno dopo...

 

Tate Museum

 

 

Alle prime luci dell'alba, aspetto di sgattaiolare nel laboratorio attrezzato dal Tate Museum per dare ospitalità all'enorme concrezione con i resti di Lee-Rex. Fa freddo, mentre saltello sulle punte per cercare di scaldarmi un po' arriva JP, trionfante.

Il tintinnio delle chiavi nelle sue mani indica che è riuscito nel suo intento.

Finalmente riuscirò a vedere il famoso Lee-Rex, ancora inglobato nei sedimenti, in attesa che le sapienti mani dei preparatori del Tate lo liberino del tutto. E' bellissimo.

Per svegliarci completamente ci prepariamo un caffè con la moca elettrica della Bialetti, l'aroma del Kimbo fa a pugni con l'odore degli acidi e del compensato compresso del laboratorio.

 

Ecco alcune foto, che dicono più di tante parole:

 

A tu per tu con Lee Rex

 

 

 

Ispedzionando Lee Rex

 

 

Restaurando Lee Rex, l'ultimo T-Rex

 

 to be continued ...

 

Nando Musmarra © 2011-2013