Devil's Tower - Incontri ravvicinati con la torre del Dio cattivo


di Nando Musmarra


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La spettacolare Devil's Tower è uno degli scorci panoramici più caratteristici degli Stati Uniti e la sua vista ispira un grande senso di pace e di armonia con l'universo. A Steven Spielberg, il regista di "Incontri ravvicinati del terzo tipo", deve essere immediatamente sembrato il luogo ideale dove ambientare la scena dell'appuntamento con gli extraterrestri.

Come nel film la roccia aveva il potere di attrarre le persone dotate di particolare sensibilità emanando una musica incantata, così, nella realtà, la grande torre di basalto continua a calamitare ogni anno migliaia di visitatori attirati dalla sua bellezza.

Devil's Tower National Monument è stato il primo sito naturale ad essere dichiarato Monumento Nazionale nel 1906, grazie alla lungimiranza e alla perseveranza del presidente Theodore Roosevelt che volle a tutti i costi preservarlo. Nel 2006 ricorreva il centenario dell'istituzione del parco e, per l'occasione, hanno organizzato grandi festegiamenti e numerose iniziative sia di carattere sportivo che culturale per celebrare l'anniversario.

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La leggenda


La torre è una grande roccia di basalto alta più di 450 metri che, prepotentemente, fuoriesce dalla immensa distesa verde delle conifere che ne circondano la base, stagliandosi contro il cielo. La montagna sembra un tronco di cono, con la cima completamente piatta. Lungo le pendici essa è percorsa, in senso verticale, da numerose fenditure che le danno quella forma caratteristica, distinguibile già da molte miglia di distanza, di una grande roccia che sembra essere stata graffiata dagli artigli di una bestia gigante.

Tale doveva esser sembrata anche agli antichi abitanti di quei luoghi, tanto da generare numerose leggende. La montagna ha avuto molti nomi dagli indiani americani: era "Casa del Dio cattivo" per i Crow, "Mato Tipila" (cioè la casa dell'orso) per i Sioux o "Bear's Tipì" per i Cheyenne e gli Arapaho. I nativi americani tramandano numerose storie, quasi tutte legate al timore reverenziale che essi avevano nei riguardi dell'orso, animale storicamente presente nel territorio. Ma è la leggenda dei Kiowa, che racconta di un ragazzino indiano che si trasforma in un feroce orso, quella che più delle altre ha fatto colpo sull'immaginario collettivo, tanto da ispirare i numerosi artisti che ancor oggi la raffigurano.


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The origin of Devil's Tower - Olio su tela di Herbert Collins - Per gentile concessione del Devil's Tower National Monument.

Narra la leggenda che in una notte buia, una tribù indiana si era accampata lungo un ruscello, e sette sorelle con il loro fratellino si erano allontanate a giocare. Improvvisamente il piccolo indiano ammutolendo iniziò a tremare, le unghie dei suoi piedi si trasformarono in terribili artigli ed il corpo iniziò a crescere coprendosi di una folta pelliccia. Le sette sorelline spaventate scapparono, rifugiandosi sul ceppo di un vecchio albero le cui radici si insinuavano nella roccia. Il bambino, trasformatosi ormai in un grande orso, diventò sempre più aggressivo, minacciando di uccidere da un momento all'altro le ragazzine. Una di esse iniziò a pregare, implorando la roccia di salvarle.

Miracolosamente la roccia iniziò a crescere, spingendo le bambine verso l'alto; l'orso, nel frattempo divenuto enorme, si aggrappò alla montagna, tentando di trattenerla con gli artigli. La roccia continuava ad aumentare di dimensioni e le robuste unghie dell'orso la scalfirono tutta. Le sorelline furono spinte verso il cielo, così in alto da diventare le sette stelle dell' Orsa maggiore, illuminando la notte.


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Il Triceratops horridus in mostra al Museo di Storia Naturale di New York è uno degli storici esemplari collezionati nel 1902 da C.H. Sternberg nella Lance Creek fm. del Wyoming

La geologia

 

I geologi hanno elaborato una teoria meno accattivante ma senz'altro più realistica attribuendo alla torre un'origine vulcanica: dopo l'estinzione di massa della fine del cretaceo che aveva portato alla scomparsa dei dinosauri (inclusi quei triceratopi di cui sono stati rinvenuti splendidi esemplari fossili nella Lance Creek formation i cui sedimenti si trovano appena ad una settantina miglia più a sud della Devil's Tower), iniziò l'orogenia delle catene montuose del sud est del Wyoming. Le stesse forze che stavano spingendo verso l'alto le colline, provocarono anche molte fratture tra gli strati sedimentari, deformandoli e fratturandoli. Il magma incandescente che spingeva dal basso, riuscì così a farsi strada, insinuandosi tra le fratture degli strati sedimentari più profondi, non riuscendo però a perforare la parte più superficiale della crosta terrestre e fuoriuscire all'aria aperta. Esaurita la spinta delle rocce fuse, il magma si raffreddò, e, contraendosi, dette vita a quella struttura colonnare che caratterizza oggi il monumento.


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Le tre tavole illustrano i sedimenti paleozoici e mesozoici che 60.000.000 di anni fa furono quasi del tutto attraversati dalla lava incandescente. Quegli stessi sedimenti in un secdondo mometo furono erosi scoprendo il "core" di lava che nel frattempo si era solidificato e fratturato verticalmente.

 

Poi, per milioni di anni. le forze erosive del fiume Belle Fourche continuarono la lenta ma inesorabile opera di erosione abbassando i teneri strati sedimentari che ricoprivano il territorio circostante, col risultato di mettere allo scoperto quello che a tutti gli effetti era il nucleo di un antico vulcano. Quando la Devil's Tower si trovò indifesa, alla mercè degli agenti atmosferici, iniziò un altro tipo di erosione, le cui testimonianze sono ancora tutte intorno alla base della montagna, sotto forma delle sezioni collassate delle colonne più esterne. Questa erosione continua ancora oggi, anche se il fenomeno è quasi impercettibile, data la durezza del basalto.


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La storia recente:


Quando i pionieri si insediarono nel west, l'inusuale roccia fu frequentata a lungo come suggestivo sito per i picnic e i fuochi d'artificio che celebrano l'anniversario del 4 luglio; successivamente quelle pareti diventarono una sfida ambitissima per gli scalatori americani, affascinati dalla verticalità delle colonne di basalto. Il sito conobbe poi una seconda giovinezza, quando, un altro presidente di cognome sempre Roosevelt, ma di nome Delano, durante la depressione, con uno sforzo economico non indifferente, assunse tutti gli uomini non occupati della zona nel corpo di conservazione civile per costruire ponti, strade e strutture turistiche. Tra i lavori compiuti dai figli della depressione ci furono anche il parcheggio, i campeggi, le aree da picnic ed i sentieri, percorribili ancora oggi, del parco. Fu ideata anche una grande scalinata che avrebbe dovuto aver ragione delle pareti verticali della torre di magma solidificato che si erge per quasi 450 metri al di sopra dell'altopiano circostante, ma il progetto non diventò mai esecutivo, a causa dei foschi eventi che stavano accadendo in Europa e che avrebbero portato allo scoppio della seconda guerra mondiale.


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IL PARCO


Il Visitor Center del parco offre ai visitatori una libreria ed un piccolo museo sulla geologia e sulla storia del monumento. Un breve filmato che illustra la storia del parco viene proiettato in continuazione. Il National Monument è visitabile durante tutto l'arco dell'anno, ma il Visitor Center apre solo durante la bella stagione, dal Memorial Day (l'ultimo lunedì di maggio) fino al Labor Day (primo lunedì di settembre).

Intorno la gigantesca torre vi è una fitta rete di sentieri che attraversano la foresta, che vanno da semplici passeggiate a sentieri impervi, che diventano improvvisamente quasi verticali quando ci si avvicina alla base della grande roccia. Tra questi, la pista Joyner Crest, lunga circa un miglio e mezzo, è quella che, affacciandosi ad occidente, offre al tramonto le viste più spettacolari.


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Scalatore in azione - Per gentile concessione del Devil's Tower National Monument


La grande tradizione degli scalatori è rimasta, ed ancora oggi Devil's Tower è una vera e propria mecca per le arrampicate, sia in cordata che in "free climbing". Più di 5.000 scalatori vengono qui ogni anno da tutto il mondo, per tentare di scalare le massicce colonne, il cui diametro medio è di circa cinque metri. Chi voglia tentare la difficile avventura della scalata, deve innanzitutto registrarsi presso un ranger al visitor center prima di iniziare l'impresa, in modo da informarsi sulle regole da seguire. Bisogna essere preparati ai temporali improvvisi e portarsi dietro indumenti di ricambio ed una torcia. Anche un casco può essere molto utile, perché sono frequenti cadute di piccole rocce. Se si viene dall' Italia senza l'attrezzatura adatta, è possibile noleggiarla in loco insieme ad una guida professionista. Durante l'estate si tengono continuamente dimostrazioni ed esercitazioni, ed è possibile iscriversi ad un vero e proprio corso di arrampicata e fare immediatamente pratica, approfittando di un paio di enormi colonne di basalto adiacenti al visitor center (lo scrivente si è guardato bene dal farlo, preferendo, alla lezione di alpinismo, un ottimo spuntino a base di hot dogs e patatine fritte...).


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Il parco è ricchissimo di fauna e si possono ammirare, insieme ai cani della prateria che qui vivono in una vera e propria città fatta di cunicoli sotterranei, anche cervi, conigli selvatici, porcospini, minuscoli quanto vitalissimi scoiattoli, pettirossi, ghiandaie, picchi, falchi, ed avvoltoi. Attenti ai serpenti a sonagli, molto comuni nella prateria, ma che, per fortuna, raramente attaccano l'uomo: fate molta attenzione sedendovi a riposare al fresco su un masso, perché anche questi simpatici quanto velenosi animaletti adorano schiacciare un pisolino al riparo di una bella roccia, e se disturbati...


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Per gentile concessione di Steven Dutch, Natural and Applied Sciences, University of Wisconsin - Green Bay


Il Wyoming è, geologicamente parlando, estremamente vario. Trilobiti cambriani della Gros Ventre fm., dinosauri giurassici di Como Bluff, triceratopi cretacei della Lance Creek fm., i famosi pesci della Green River fm., i mammiferi della White River fm.: ognuno di questi giacimenti vale da solo un viaggio in Wyoming, e, se a queste risorse paleontologiche locali si aggiunge la recente acquisizione da parte del Wyoming Dino Center di Thermopholis del bellissimo Archaeopteryx n. 10, non c'è più nessuna scusa per rimandare una visitina alla Devil's Tower National Monument, al Parco Nazionale del Gran Teton e all'enorme caldera vulcanica del Parco Nazionale di Yellowstone, dove, tra i geysers, l'ossidiana, la foresta pietrificata, le alci, i cervi e i bisonti, l'orso Yoghi rubava i cestini delle merende.


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Nando Musmarra © 1999-2009