MICROPOLIS


La Città degli insetti a Saint-Léons, Francia



di Diana Fattori


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Particolare di farfalla - cortesia Micropolis


E' una giornata insolitamente afosa mentre percorro in direzione nord-ovest la strada n.D911, e dallo specchietto retrovisore si riflette il viadotto a sette campate di Millau, gioiello tecnologico da record del mondo, alto 340 metri e lungo 2.5 chilometri.

Mi trovo a più di 800 metri sul livello del mare, e nella regione dell'Aveyron francese in genere l'aria è frizzante anche d'estate. Invece oggi fa caldo, e sembra che gli insetti che incrocio sulla strada non possano evitare di restare appiccicati al parabrezza della mia auto. Spruzzo l'ultimo sussulto di liquido per pulire i vetri e mi sorprendo a sorridere, pensando a quanto riesca ad essere ironica la vita: la mia destinazione è tra pochi chilometri, a Saint-Léons, per visitare un museo dedicato proprio agli insetti.


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Personalmente gli insetti mi sono simpatici (anche se non mi piacerebbe ritrovarmeli dentro casa) e se escludo qualche occasionale incomprensione con le vespe, posso definirmi una persona che intrattiene buoni rapporti con il mondo degli insetti in generale.

Da quando poi ho comprato un nuovo obiettivo fotografico per le macro, devo ammettere che gli insetti sono diventati ancora più interessanti ai miei occhi. Oddio, quelli che preferisco, in realtà, sono gli insetti fossili, ma sono curiosa di natura, e voglio proprio vedere che cosa c'è dentro questo museo immerso nei ronzii.


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Il nome del museo è Micropolis, la piccola città dedicata alla memoria di uno dei padri dell'entomologia, Jean-Henri Fabre, che nacque nel 1823 proprio a Saint-Léons. Fabre, umanista di multiforme ingegno, fu anche pittore, poeta e filosofo.

Nel giugno 2000, per onorare questa grande figura, sull'onda di un famoso documentario prodotto da Jaques Perrin intitolato Microcosmos, che raccontava gli insetti dal loro punto di vista, ha aperto Micropolis, un parco-museo dedicato agli insetti la cui moderna architettura somiglia esternamente ad un bruco gigante.

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La casa natale di Jean-Henri Fabre


A Micropolis il visitatore è ridotto alla stessa dimensione di un insetto, affinché possa osservare la natura sotto un altro punto di vista.
E ci si ritrova in una capsula del tempo, in un vascello scientifico dove è possibile rivivere lo stesso amore e interesse per gli insetti che ebbe Fabre.

All'interno dell'edificio ci si muove come in un formicaio, attraverso pareti in cui ci sono vetrine dove alloggiano insetti di tutte le specie e provenienti da tutte le parti del mondo, fino ad arrivare ad un passaggio dove è evidenziato, attraverso insetti fossili su matrice o inglobati nell'ambra, che i nostri microscopici amici abitano la terra da ben 440 milioni di anni, molto prima di creature come i dinosauri o l'uomo...e non si sono ancora estinti!


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Pieris brassicae, Inachis io e Iphiclides podalirius illustrate dalla paleoartista Loana Riboli, per "Le farfalle diurne della pianura". Bertonazzi M. C., 1998. Centro documentazione ambientale- Quaderni 10. Assessorato provinciale Ambiente ed Ecologia, Cremona.


Gli insetti sono le creature più numerose della terra, ed appartengono ad un gruppo di invertebrati chiamati artropodi, caratterizzati da arti dotati di articolazioni, corpi costituiti da segmenti ed un esoscheletro coriaceo. Gli insetti sono gli unici artropodi alati e posseggono solo sei zampe. Poi ci sono gli aracnidi, che si differenziano dagli insetti per il fatto che i loro corpi sono costituiti da due, e non da tre segmenti. I crostacei sono una superclasse degli artropodi, ed hanno dimensioni che variano da quelle microscopiche del placton a quelle delle aragoste giganti. Si tratta di specie fondamentalmente acquatiche, con un caratteristico carapace coriaceo. Infine ci sono i miriapodi, geneticamente simili agli insetti, privi però di zampe ramificate e del secondo paio di antenne.

 

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Scarabeo rinoceronte - cortesia Micropolis


Fabre, dal canto suo, rifiutava queste distinzioni, perché anziché guardare le differenze anatomiche, egli considerava più importante il loro comportamento in natura.

A Micropolis vengono raccontate grandi storie di piccole creature: la farfalla Monarca, ad esempio, pur così fragile e leggera, vive circa nove mesi, ed in quel periodo di tempo, riesce a migrare dal Canada al Messico; la termite depone un uovo ogni tre secondi, 30.000 uova al giorno; le mamme ragno hanno incredibili cure parentali per i loro "piccoli": avvolgono le uova nella seta e se le portano dietro; molti insetti hanno imparato a mimetizzarsi con il mondo esterno " mascherandosi" da foglie morte, spine, sassi, o specie più pericolose; molti insetti riescono a muoversi e respirare anche nell'acqua.

 

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Gli insetti e gli altri artropodi vivono in tutto il pianeta, dai deserti alle montagne innevate, dalle profonde e oscure caverne alle foreste, ai prati verdi, alle coste. Ci sono addirittura alcune specie di acari e moscerini che si sono adattati a vivere ai poli. Nella lotta per la sopravvivenza, gli artropodi hanno messo a punto delle strategie che gli permettono di resistere in condizioni estreme, come il riprodursi velocemente e il rimanere in uno stato letargico o di ibernazione quando il clima non è proprio favorevole.

 

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Il Phyllium, mimetico insetto foglia - cortesia Micropolis


La parte di Micropolis che ho trovato più interessante è quella dove viene spiegato il comportamento sociale degli insetti. Mentre molti artropodi vivono una vita solitaria, tranne che per accoppiarsi, molti insetti come le termiti, le formiche, le api ed alcune vespe, hanno un comportamento fortemente sociale, caratterizzato dalla cooperazione dell'intera colonia nel dividersi ogni compito, dal crescere i piccoli al procurare il nutrimento per il gruppo. Al museo ci sono un grande formicaio e un alveare, entrambi costruiti in plexiglass, così che il visitatore può osservare da vicino l'organizzazione sociale di questi insetti.

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Miopodagrion optimum, Eocene, Green River fm., Utah, Usa. Foto e ritrovamento di Nando Musmarra - Collezione privata


Le formiche mi hanno colpito in modo particolare per il loro senso di gruppo a proposito della morte: le formiche defunte non vengono abbandonate, ma trasferite in un vero e proprio cimitero. Ogni formicaio ha tre o quattro cimiteri piazzati strategicamente... sembrerà macabro, ma sotto questo punto di vista la loro società è più organizzata di una qualunque delle nostre città!


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Dopo aver concluso la visita all'interno del museo, si continua all'esterno lungo un percorso che si intitola "Il Carnevale degli Insetti", dove ci sono gruppi di automi a forma di insetti giganti che cantando e ballando raccontano le loro storie. Si tratta di ricostruzioni molto colorate, un po' come i più bei carri animati del carnevale brasiliano, che si animano al passaggio dei visitatori.


L'impatto visivo è sorprendente, questa è la parte ludica di Micropolis dove ci sono le migliori opportunità fotografiche.


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Terminata la visita, torno alla mia auto. La temperatura esterna è aumentata, e mentre guido in direzione sud, verso il mare, insetti di tutti i tipi continuano a colpire il mio vetro.

Certo gli insetti sono una specie di successo, estremamente resistenti esistono da milioni di anni... ma mentre continuano ad appiccicarsi al mio vetro non posso fare a meno di sogghignare, pensando che, nella storia dell'evoluzione, a volte sei insetto...altre volte parabrezza!!!


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Pronophlebia rediviva, Eocene, Green River fm., Utah, Usa - Collezione privata

per maggiori informazioni:

www.micropolis.biz


Diana Fattori © 2001-2008

Grazie a Sylvie Marco di Micropolis per l'aiuto fornito